Modena – Una mail contenente un messaggio piuttosto sospetto è stata inviata per errore ad oltre 5000 dipendenti.

«Posso stare tranquillo?»

La domanda era riferita alla prova concorsuale per un’assunzione da infermiere nel carcere di Sant’Anna. Un infermiere che già lavorava nella casa circondariale come precario voleva essere rassicurato dal sindacalista della CISL.

La notizia ovviamente si è immediatamente diffusa a macchia d’olio costringendo l’azienda ospedaliera a bloccare la prova preannunciando l’intenzione di denunciare quanto accaduto alla Procura della Repubblica per fare chiarezza.

La CISL invece cerca di spiegare il contenuto della mail dichiarando che si sia trattato solo di una domanda innocente posta da un lavoratore preoccupato accusandi a sua volta l’Usl di poca trasparenza nei concorsi, minacciando azioni legali.

«Ti  chiedo una cosa – si legge nella mail – … se entro lunedì mattina, prima che correggono le prove, puoi fare una verifica … Ieri al concorso per il mio posto eravamo in 8 persone tra cui … e in commissione c’era … che ha lanciato il messaggio: ‘È un ambiente quello della medicina penitenziaria che io conosco’. Non dico nulla… ma vorrei essere tranquillo!’».

L’Ausl di Modena comunica di aver «immediatamente sospeso i lavori della commissione esaminatrice e bloccato la procedura per motivi di autotutela dell’ente, tenuto a garantire la massima regolarità e trasparenza delle procedure selettive. Quanto accaduto – scrive l’azienda – si è ritenuto costituisse un elemento di turbativa in ordine alla prosecuzione della procedura stessa, che al momento resta sospesa

».

La CISL, oltre ad aver chiesto delucidazioni alla sindacalista distratta che, anziché inviare una newsletter agli iscritti ha inoltrato il messaggio sospetto a migliaia di infermieri, ha fatto quadrato attorno ai suoi funzionari.

«Le parole ‘mio posto’ non vanno strumentalizzate in alcun modo poiché si riferiscono al fatto che il posto da coordinatore infermieristico del carcere è attualmente occupato in modo precario, cioè con un incarico a tempo determinato, proprio da questo candidato – precisa Roberta Roncone, segretaria generale della Cisl Funzione pubblica Emilia Centrale – Lui lo sapeva e voleva solo essere rassicurato sulla correttezza e trasparenza della procedura. Piuttosto l’azienda sanitaria dovrebbe rivedere l’impianto delle selezioni che, così come sono, non offrono piena garanzia di regolarità, essendo gestite direttamente dall’ufficio infermieristico e non da quello relativo ai concorsi. L’esposto in procura – afferma – al limite lo stiamo valutando noi, assieme ad altre azioni legali che stiamo approfondendo con il nostro avvocato. Pretendiamo che sia applicato il principio di imparzialità a cui tutte le pubbliche amministrazioni devono attenersi».

Pare dunque essere tutto un enorme malinteso, d’altronde non ci sarebbero gli estremi per pensare il contrario vivendo in un epoca dove ogni concorso pubblico viene svolto alla luce del sole senza lasciare mai spazio ad alcun dubbio o sospetto sullo svolgimento dello stesso. O forse mi sbaglio?

Simone Gussoni

Fonti: Il Resto del Carlino