Toscana

Stallo nella nomina del Direttore del Rischio Clinico in Toscana: la proposta degli infermieri

In particolare il Responsabile può essere sì un medico ma può essere anche un professionista con laurea magistrale in altra disciplina con adeguata formazione, coerente con le aree di competenze indicate nel curriculum formativo OMS sulla sicurezza delle cure, in particolare ergonomia e fattore umano, e comprovata esperienza almeno triennale nel settore della sicurezza delle cure

Gli OPI della Toscana preoccupati per lo stallo della nomina del Direttore del Gruppo del Rischio Clinico Regionale (GRC) della Toscana, rimasta vacante dopo il pensionamento del dott. Riccardo Tartaglia contrari ad una scelta di tipo corporativa. Di seguito la nota dei presidenti Opi di Arezzo, Grosseto, Livorno, Siena, Lucca, Prato, Pisa e Massa Carrara

Gli Ordini delle Toscana stanno assistendo ad una querelle sulla direzione della gestione rischio clinico Regionale, in cui per altro sono coinvolti altri ordini locali, che tutto sembra meno che un percorso rigoroso e rispettoso delle norme in materia di Rischio Clinico così come definite dalla L 24/2017 quanto istanze apparentemente del tutto personalizzate.

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ll Responsabile, infatti, in conformità a quanto previsto dell’art. 43 della LR 40/2005, è nominato dal Presidente della Giunta regionale tra i dirigenti delle aziende sanitarie o degli enti del servizio sanitario regionale con comprovata esperienza in materia di rischio clinico e sicurezza delle cure e resta in carica per la durata della legislatura regionale.

In particolare il Responsabile può essere sì un medico dotato delle specializzazioni in igiene, epidemiologia e sanità pubblica o medicina legale ma può essere anche un professionista con laurea magistrale in altra disciplina con adeguata formazione, coerente con le aree di competenze indicate nel curriculum formativo OMS sulla sicurezza delle cure, in particolare ergonomia e fattore umano, e comprovata esperienza almeno triennale nel settore della sicurezza delle cure.

ll responsabile della gestione del rischio clinico e della sicurezza del paziente è un dirigente quindi con le caratteristiche descritte all’art. 16 della Legge 24/2017. Al momento attuale il Ministero della Salute non ha provveduto a dare alcuna precisazione sul significato di “personale dipendente” (così viene definito) e di adeguata formazione
e comprovata esperienza nel settore.

Il significato di personale dipendente non necessita dal punto di vista giuridico alcuna interpretazione che d’altronde è stata data dagli stessi relatori della legge in maniera estensiva nel Manuale di interpretazione della Legge e nei lavori parlamentari di preparazione. Inoltre l’ art.16 della 24/2017 che integra l’articolo 1 della legge 28 dicembre 2018, n. 208 è scritto proprio per estendere tale possibilità alle altre professionalità, visto che i medici erano già inseriti in questa forma.

Preso atto che nel Centro Gestione Rischio Clinico e Sicurezza del Paziente non sono presenti al momento attuale e in modo stabile e continuativo competenze sanitarie di livello dirigenziale che possano assicurare e garantire lo svolgimento delle attività stabilite dalla legge 24/2017 la presenza delle competenze sanitarie è garantita dagli organismi dalle articolazioni funzionali del centro.

Si sta quindi discutendo intorno ad un ruolo chiaramente contendibile portando avanti istanze e mozioni a favore di una professione piuttosto che di un altra. Non sta certo a questi Ordini entrare nel merito delle nomine e se ne guarda bene dal farlo.

Ma quello di chiedere il rigoroso rispetto della normativa senza tante strumentalizzazioni quello sì. Come Infermieri siamo per valorizzare le competenze ed i professionisti all’interno dei precisi percorsi dettati dalla Legge, non certo per valorizzare le professioni aprioristicamente come se all’interno di ruoli, lo ripetiamo, contendibili per legge una professione fosse portatrici di valori diversi rinunciando invece alla possibilità di valutare i singoli professionisti e i loro specifici curriculum.

Chiediamo quindi che la Regione Toscana, ed il Rischio Clinico in particolare, non prestino il fianco a diatribe che non favoriscono la credibilità del SSR e del mondo professionale tutto che rappresentano. Gli Ordini della Regione Toscana qui firmatari non mirano ad avere un dirigente infermiere in più o in meno, a mo’ di paciere, se questo va a scapito della seria applicazione della L 24/2017.

Presidente Opi Arezzo
Grasso Giovanni

Presidente Opi Grosseto
Draoli Nicola

Presidente Opi Livorno
Zingoni Marcella

Presidente Opi Lucca
Anelli Catia

Presidente Opi Massa-Carrara
Fruzzetti Morena

Presidente Opi Pisa
Carlotti Emiliano

Presidente Opi Prato
Panci Gabriele

Presidente Opi Siena
Aurigi Michele

Redazione Nurse Times

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