Massimo Randolfi

Smartphone e tablet costituiscono un pericolo per i neonati e per i bambini piccoli

Divieto assoluto a smartphone e tablet ai bimbi di età inferiore si due anni. Questo è quanto emerge dalle linee guida dei pediatri italiani, pubblicate sull’Italian Journal of Pediatrics.

Le indicazioni sono state presentate a Roma in occasione del 74° Congresso italiano di pediatria. Nei bambini di età compresa tra i 2 ed i 5 anni l’utilizzo andrebbe limitato ad una sola ora al giorno e al massimo due ore per i bambini di età compresa tra i 5 e gli 8 anni.

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In contemporanea con la messa al bando dalle scuole francesi del cellulare degli studenti, arriva un documento ufficiale dalla Società italiana di pediatria sull’uso di questi dispositivi per i bambini di età compresa tra 0 e 8 anni.

In Italia, l’80% dei bambini tra i 3 e i 5 anni, è in grado di usare il cellulare dei genitori.

Mamma e papà sono troppo spesso permissivi: un genitore su tre utilizza lo smartphone per distrarli o calmarli già durante il primo anno di vita,  mentre il restante 70% inizia durante il secondo anno.

Il documento sconsiglia, inoltre, programmi con contenuti violenti e soprattutto no al cellulare “pacificatore”.

“Nessuna criminalizzazione delle tecnologie digitali. Ma come pediatri che hanno a cuore la salute psicofisica dei bambini non possiamo trascurare i rischi documentati di un’esposizione precoce e prolungata a smartphone e tablet”, spiega il presidente della Società Italiana di Pediatria Alberto Villani.

Secondo numerosi studi, l’utilizzo di smartphone e tablet interagirebbe con lo sviluppo neuro-cognitivo, il sonno, la vista, l’udito, le funzioni metaboliche e le relazioni genitori-figli.

Numerose sono le evidenze scientifiche sulle interazioni con lo sviluppo neuro-cognitivo, il sonno, la vista, l’udito, le funzioni metaboliche, le relazioni genitori-figli.

“E’ importante – aggiunge Elena Bozzola, segretaria nazionale Sip – porre ai bambini dei limiti e trovare dei modi alternativi per intrattenerli e calmarli. I genitori dovrebbero dare il buon esempio, limitando l’utilizzo dei device perché i bambini sono grandi imitatori“.

Simone Gussoni

Fonte: Ansa

Dott. Simone Gussoni

Il dott. Simone Gussoni è infermiere esperto in farmacovigilanza ed educazione sanitaria dal 2006. Autore del libro "Il Nursing Narrativo, nuovo approccio al paziente oncologico. Una testimonianza".

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