Si presentano tutti come infermieri… ma proprio tutti! BASTA!

È un continuo: sedicenti infermieri che si propongono sul web come badanti, segretarie, cassiere, baby sitter, collaboratrici domestiche e chi più ne ha più ne metta.

È un continuo: sedicenti infermieri che si propongono sul web come badanti, segretarie, cassiere, baby sitter, collaboratrici domestiche e chi più ne ha più ne metta.

Colleghi che si offrono per effettuare “qualsiasi tipo di lavoro”, che danno disponibilità 24 ore su 24 e che lavorerebbero anche per 24 ore di fila.

Non passa giorno senza che arrivi una cattiva notizia o un qualcosa di denigrante per la nostra professione. Tanto che, oramai, quasi nessuno ci fa più caso. Tra infermieri killer sbattuti in prima pagina con estrema facilità e senza alcun fondamento (VEDI articolo), altre figure (OSS, badanti, inservienti, ecc.) presentate dai media come infermieri e annunci di lavoro al limite della follia da parte di aziende private più o meno serie (VEDI articolo), il web (e non solo) è oramai una giungla di castronerie dove la figura dell’infermiere ne esce costantemente distorta, malmenata e ridicolizzata.

“Colpa dell’IPASVI”, mi viene quotidianamente ricordato nei commenti sui social. Certo, sacrosanto.

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Il problema è che IPASVI siamo noi, senza se e senza ma: in quanti partecipiamo alla vita dei Collegi e della professione? In quanti segnaliamo e denunciamo davvero queste secchiate di fango che arrivano da ogni direzione? E in quanti aspettiamo che lo faccia qualcun altro?

O che IPASVI, dall’alto del suo potere divino, dopo aver scrutato la sua sfera di cristallo, scenda dal cielo furente brandendo una spada di fuoco? La colpa, in primis… è nostra.

Che permettiamo, senza fiatare, anche questo:

Che ne dica il Censis (VEDI articolo)… Come possono i cittadini avere le idee chiare sulla figura infermieristica di fronte a questa roba? Esorto ancora una volta tutti i colleghi infermieri a segnalare al proprio collegio, tramite PEC, situazioni, offerte di lavoro, annunci e sospetti abusi ai danni del decoro della professione infermieristica. Perché, lo ricordiamo, essere infermiere oggi è una professione. E non un titolo che chiunque può sbandierare e “vendere” per fare qualsiasi cosa a qualsiasi condizione.

BASTA!!!

Alessio Biondino

P.S. Logicamente… ho segnalato tutto.

 

Redazione Nurse Times

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