Scoperto nuovo analgesico paragonabile alla morfina, ma senza effetti collaterali

Un gruppo di ricercatori della Stanford University School of Medicine, dell’Università della California a San Francisco, dell’Università del North Carolina e della Friedrich Alexander University di Erlangen, in Germania hanno sintetizzato un nuovo composto che mostra un potere analgesico paragonabile alla morfina, ma senza provocare la depressione dell’apparato respiratorio all’origine delle morti per overdose

La sostanza, testata finora solo sui topi, sembra inoltre indurre un livello di dipendenza inferiore a quello della morfina, dell’eroina e di altri farmaci analgesici (come codeina, ossicodone, idrocodone). Questo aspetto, sottolineano i ricercatori, va però confermato da ulteriori attenti studi in altri modelli animali e successivamente testato con cautela negli esseri umani, in cui la dipendenza è legata non solo a fattori fisiologici ma anche psicologici.

La capacità degli oppioidi di indurre il loro potente effetto contro il dolore è dovuta al legame con tre recettori che si trovano sulla superficie delle cellule cerebrali e del midollo spinale, chiamati recettore mu, delta e kappa. Il più potente è il recettore mu, che partecipa alla risposta antidolorifica, alla depressione respiratoria, al senso di gratificazione indotto dalla sostanza e allo sviluppo della dipendenza.

Advertisements


SCARICA LA TUA TESI


In particolare, l’attivazione del recettore mu innesca nelle cellule due differenti percorsi biochimici, uno dei quali (mediato dalla proteina G) agisce principalmente sulla sensibilità al dolore, mentre l’altro (mediato dalla proteina beta-arrestina), è il principale responsabile della dipendenza e, ancor più, della depressione respiratoria.

Attraverso un complesso lavoro di screening al computer della struttura di oltre tre milioni di molecole, i ricercatori diretti da Aashish Manglik sono riusciti a identificare le caratteristiche di una molecola in grado di realizzare un’attivazione solo parziale del recettore mu e in particolare della sua parte che controlla l’effetto analgesico.

I ricercatori hanno quindi sintetizzato il composto, chiamato PZM21. La sostanza ha mostrato di avere non solo una capacità analgesica pari a quella della morfina, ma anche una durata d’azione superiore.

Tutti gli aspetti legati a questa nuova scoperta possono essere approfonditi nell’articolo pubblicato sulla rivista Nature (VEDI).

Giuseppe Papagni

Fonte: www.nature.com

Giuseppe Papagni

Nato a Bisceglie, nella sesta provincia pugliese, infermiere dal 94, fondatore del gruppo Facebook "infermiere professionista della salute", impegnato nella rappresentanza professionale, la sua passione per l'infermieristica vede la sua massima espressione nella realizzazione del progetto NurseTimes...

Leave a Comment
Share
Published by
Giuseppe Papagni

Recent Posts

Aggressione, tentata fuga e incendio in ospedale psichiatrico: ore di terrore al Santa Scolastica di Cassino

Ennesimo episodio di violenza e insicurezza all’interno delle strutture sanitarie italiane. Ieri pomeriggio, un paziente…

10/10/2024

Andrea Bottega (Nursind): “L’Assistente Infermiere? Una figura destinata a non esistere nella sanità pubblica italiana”

Il segretario nazionale del sindacato Nursind, Andrea Bottega, è intervenuto con fermezza nel dibattito sull’introduzione…

10/10/2024

Salute mentale, Fondazione The Bridge: “Combattere lo stigma ripartendo dai giovani e da un uso equilibrato della tecnologia” 

“Il futuro della salute mentale: tra rischi e opportunità”. Se ne è parlato a Roma,…

10/10/2024

Asst del Garda: concorso per la copertura di 110 posti da infermiere

L'Asst del Garda ha indetto un concorso pubblico, per titoli ed esami, finalizzato alla copertura…

10/10/2024

Azienda Ulss 7 Pedemontana: avviso pubblico per l’assunzione di infermieri

L'Azienda Ulss 7 Pedemontana ha indetto un avviso pubblico, per soli titoli, finalizzato all’assunzione di…

10/10/2024

Terapie biologiche per asma grave e poliposi nasale: una soluzione innovativa grazie all’interleuchina 5

Le terapie biologiche che bloccano l’interleuchina 5 (IL-5) stanno rivoluzionando il trattamento dell’asma grave e…

10/10/2024