Politica & Sindacato

Santoro (Nursing Up): “Nel Lazio c’è troppo lavoro precario per gli infermieri”

L'esponente regionale del sindacato solleva dubbi sull'immissione al lavoro dei colleghi attraverso le agenzia interinali e dei neo laureati con il progetto "Garanzia Giovani". "Intanto di quattro concorsi banditi, solo quello per dirigenti è stato portato a termine e si aspettano le graduatorie"

L’esponente regionale del sindacato solleva dubbi sull’immissione al lavoro dei colleghi attraverso le agenzia interinali e dei neo laureati con il progetto “Garanzia Giovani”. “Intanto di quattro concorsi banditi, solo quello per dirigenti è stato portato a termine e si aspettano le graduatorie”

ROMA – Il dato incontrovertibile è che nelle strutture sanitarie del Lazio “c’è bisogno di infermieri” per dirla con le parole di Laura Rita Santoro, del coordinamento regionale Nursing Up.

Bisogna partire da questo dato di fatto e dal successivo piano triennale di assunzioni in sanità, presentato dalla Regione Lazio, per dare forza al grido d’allarme che la stessa Santoro ha lanciato nelle ultime settimane, proprio all’indomani della presentazione di quel Piano: servono infermieri, si annunciano assunzioni (anzi per il 2016 ne vengono vantate 700 dall’assessorato alla Sanità) ma, nello stesso tempo, le strutture della regione continuano ad affidarsi a cooperative e al progetto “Garanzia Giovani” per colmare i vuoti.

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Anche queste sono due facce della stessa medaglia. Spiega la Santoro: “Le strutture sanitarie sopperiscono alla carenza di personale infermieristico rivolgendosi alle cooperative o alle agenzie di lavoro interinale”.

E qui, come sostiene la dirigente sindacale, c’è da cominciare a porsi qualche quesito che meriterebbe una risposta dalla politica: “Gli infermieri, per le informazioni in mio possesso, vengono pagati 7,5 euro all’ora e nel migliore dei casi i colleghi più fortunati, percepiscono 14 euro all’ora”. Cifre irrisorie, a giudizio della Santoro, che fanno a cazzotti non solo con la professionalità degli infermieri ma anche, e soprattutto, con quei 25 euro all’ora che la Regione Lazio riconosce alle cooperative o alle agenzie di lavoro interinale. “Ad aggravare questa situazione c’è anche il progetto ‘Garanzia Giovani’” aggiunge la Santoro.

E in questo caso ci sono i racconti dei tirocinanti che spiegano meglio di tutti, cosa accade

: si parte dall’annuncio in rete, da parte di un’agenzia di lavoro interinale, con il quale si prospetta la possibilità ai neolaureati in infermieristica, di essere immessi nel mondo del lavoro. Chi ha risposto a quell’annuncio, come documentato alla stessa Santoro, è stato successivamente contattato dall’Agenzia per un primo colloquio conoscitivo e successivamente, pagando la quota d’iscrizione alla stessa, invitato a partecipare a un corso di aggiornamento sul Servizio sanitario nazionale.

Passaggio propedeutico prima di essere destinati ad una struttura pubblica per svolgere il tirocinio (da un minimo di 98 ore ad un massimo di 140 ore mensili) per una retribuzione di 200 euro da parte della struttura e 300 euro della Regione Lazio. “E’ vero, sono tirocinanti –spiega la Santoroma diventato a tutti gli effetti forza lavoro per quella struttura”.

Il timore della responsabile di Nurising Up è che anche i neolaureati inseriti con il progetto “Garanzia giovani” vengano conteggiati tra le assunzioni sbandierate dalla Regione Lazio. Sensazioni che la Santoro vive in prima persona “visto che conosco una marea di colleghi che aspettano l’assunzione. Evidentemente passano tutti da me, ma qualche dubbio rimane”. Così come restano le perplessità sugli annunci della Regione Lazio: “Tante volte è stato annunciato lo sblocco del turn over, così come sono stati banditi quattro concorsi (per il Policlinico, lo “Spallanzani”, per “Roma G” riservato agli operatori socio assistenziali e “Roma H” per dirigenti): di questi, solo quello riservato ai dirigenti è stato portato a termine ma si aspettano le graduatorie. Insomma, come ho detto in altre sedi, si scelgono solo i generali, ma servono i soldati (alisas gli infermieri) nelle strutture sanitarie del Lazio” chiosa amaramente la Santoro.

 

Salvatore Petrarolo

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