Infermieri

Sanità, Confsal Matera: “Cambiamento in corso. Download al 25%”

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma di Marco Bigherati, segretario confederale provinciale Confsal Matera.

Premessa: perché in sanità i cambiamenti sono così difficili? La risposta alla domanda è nell’estrema complessità del sistema sanitario. Nessun altro sistema (le banche, la scuola, l’industria, la difesa) è così complesso.

Il sistema sanità ha inoltre molteplici attori con ruoli e interessi diversi, regolamenti non uniformi, che controllano strettamente alcune questioni e ne toccano a malapena altre. Quindi le varie combinazioni di cura, attività, eventi, interazioni e risultati sono, a tutti gli effetti, infinite.

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Bisogna dar merito al nuovo assessore alla Sanità, Francesco Fanelli, per l’impegno costante nel cercare di migliorare il nostro sistema sanità. Purtroppo, però, i sistemi sanitari non reagiscono in modo prevedibile, a causa di diversi fattori, come finanziamenti, personale, bisogni dei pazienti, edifici e attrezzature. Il paradosso è che, sebbene sembri, sopratutto a chi non vive da vicino queste tematiche, che tutto sia fermo con le quattro frecce, invece non lo è, perché si tratta di un sistema talmente complesso che impiega mesi/anni per la risoluzione di alcuni problemi.

Spesso si sente parlare di riprogrammazione strategica delle politiche sanitarie, di investimenti sul personale, che nella sanità pubblica rappresenta il capitale più prezioso.

Un’idea di ulteriore cambiamento in sanità, rivolta alla politica e alle direzioni strategiche ospedaliere, potrebbe essere quella di puntare a un importante obiettivo: il benessere del professionista, il quale, motivato e incoraggiato, tenderà a restare a lungo nelle nostre aziende ospedaliere. Un problema rilevato maggiormente nel post-pandemia.

Per farlo bisognerà migliorare le politiche degli ospedali dirette a proteggere e sostenere il personale della sanità: tolleranza zero per chi usa violenza fisica e verbale di qualsiasi tipo contro i dipendenti, con una copertura legale-assicurativa; identificare l’eccellenza; promuovere l’utilizzo di una turnistica centralizzata per un benessere psico/fisico ottimale; miglioramento delle condizioni di vita/lavoro di ogni dipendente; utilizzo dell’intelligenza artificiale, basata sull’elaborazione di immagini per effettuare attività di supporto alla decisione diagnostica; terapie digitali e telemedicina, utili nel post-ricovero e nel territorio; migliorare le relazioni dello staff sanitario; autonomia e coinvolgimento decisionale,; turnover; ambiente di lavoro; supporto organizzativo; carichi di lavoro.

Inoltre l’utilizzo delle tecnologie in sanità è un altro aspetto da non sottovalutare, perché contribuisce a far crescere la consapevolezza delle grandi sfide che si pongono oggi al sistema sanitario, chiamato a soddisfare i bisogni e le aspettative di qualità ed efficienza espresse dai cittadini.

Nel nostro scenario l’utilizzo delle tecnologie in sanità gioca un ruolo cardine, in quanto può rappresentare sia un fattore favorente per l’accesso alle cure dei cittadini pazienti e per l’inclusione sociale, sia lo strumento per abbattere i costi della sanità, rendendo i percorsi di cura più efficienti. Per questi motivi diventa indispensabile adottare la CCE (cartella clinica elettronica) a supporto della continuità assistenziale, creando un’integrazione indissolubile tra l’ospedale, i servizi distrettuali, i medici di famiglia, e favorendo il coinvolgimento dei gruppi di interesse della comunità locale (telemedicina, terapie digitali, ecc.).

Si potrebbe pensare anche all’utilizzoin sanità dei Magnetic Hospital, un programma ospedaliero Magnet (modello americano) che offre alle organizzazioni sanitarie l’opportunità di soddisfare gli standard di eccellenza in 35 aree relative alla qualità delle cure.

Per evitare la fuga del personale sanitario invito la politica sanitaria regionale e lo staff tecnico a valutare il benessere del professionista come uno dei principali argomenti su cui porre le basi per un rilancio, e per completare il download in corso, facendo sì che la nostra sanità possa riprendere il volo e, perché no, diventare un eccellenza italiana. Possiamo farcela. Anzi, dobbiamo farcela!

Redazione Nurse Times

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