Il mantenimento dell’asepsi ed il rispetto delle procedure di pulizia e disinfezione rappresentano alcuni dei capisaldi dell’universo nel quale sono immerse le sale operatorie.
Alcuni dubbi relativi alle attività svolte nel blocco operatorio hanno spesso attanagliato le menti di medici e infermieri. La sterilità della parete esterna delle sacche di soluzione fisiologica Viaflo è sempre stata ampiamente dibattuta. Per questo motivo il collega Riccardo Cardone, infermiere messinese 39enne laureato presso l’Università Policlinico G. Martino, ha deciso di porre il quesito direttamente alla società produttrice.
È un forte sostenitore della professione, che ogni giorno gli regala soddisfazioni nonostante le forti diatribe che si verificano con altri operatori del settore. Cardone è alla ricerca di “un’assistenza nella quale l’infermiere sia un professionista riconosciuto“.
“Queste sacche vengono comunemente utilizzate durante le fasi di intervento chirurgico per il “lavaggio” di cavità del corpo umano”, racconta il collega.
“Il dubbio nasce in quanto all’interno delle confezioni non è riportata nessuna certificazione riguardante la sterilità del prodotto. Per questo motivo ci siamo interrogati con i colleghi sul corretto utilizzo di questa soluzione.
Attualmente vengono seguite due scuole di pensiero: la prima prevede che il collega sterile si faccia aprire la confezione di soluzione fisiologica con tecnica no touch e che questa venga presa dal collega sterile. La seconda invece prevede l’apertura da parte dell’operatore non sterile con foratura della confezione contenente la soluzione fisiologica mediante l’utilizzo di un “deflussore” che sarà utilizzato per rompere la barriera in modo da permettere di versare la soluzione fisiologica direttamente nel recipiente.”
A cancellare ogni dubbio relativo alla sterilità ci ha pensato il dott. Alberto Martinez, direttore tecnico della società produttrice, al quale Cardone si è rivolto direttamente.
“Si dichiara che l’involucro protettivo e la sacca Viaflo contenete la soluzione vengono sterilizzati contemporaneamente e l’eventuale carica batterica presente sulla superficie esterna della sacca viene distrutta.
Il prodotto Viaflo è sterilizzato in autoclave a 118° C tramite cicli convalidati. Il processo di sterilizzazione avviene sulla sacca Viaflo (involucro primario) protetta da un materiale di rivestimento plastico (involucro esterno).
Possiamo quindi affermare che la sacca Viaflo, correttamente conservata, una volta privata dell’involucro protettivo esterno in condizioni asettiche, è adatta ad essere portata in campo sterile.
Ringraziamo il dott. Riccardo Cardone per aver risolto in modo scientifico un dilemma che si sono posti moltissimi colleghi operanti in sala operatoria.
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