Rovigo, “test dell’ascella” per gli infermieri?

Credevamo, oramai, di averle viste e sentite veramente tutte, per quanto riguarda la nostra professione…

…Tanto che anche la FNC IPASVI, forse destata da un improvviso ed inaspettato rigurgito d’orgoglio, solo pochi giorni prima di quest’altra notizia aveva espresso tutto il suo disappunto per il trattamento della professione infermieristica da parte dei media (VEDI articolo).

Ma al peggio non c’è mai fine, si sa… e la categoria degli infermieri, quotidianamente sbeffeggiata, stuzzicata, attaccata e asfaltata a livello mediatico, ha dovuto perciò subire un altro grave e pittoresco affronto: il “test dell’ascella”. Eh sì, avete capito bene.

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Ero lì, sul mio divano, che leggevo alcune notizie pubblicate da diversi quotidiani online, quando mi è capitato sotto “al naso” un articolo de Il Gazzettino: “Verifica dell’igiene su 1.500 infermieri proteste contro il test dell’ascella. Dopo aver riflettuto qualche istante su questo titolo oltre modo singolare ed aver aperto la pagina web che lo ospita, ho subito avuto un impeto di rabbia, dovuta all’immagine scelta per il pezzo:

Possibile che giornalisti e cittadini ci vedano ancora così? Come quelli che rifanno i letti? Va bene, provo (ammetto che mi è molto difficile) a non uscire fuori tema, anche se potrei parlare di demansionamento e di “competenze avanzate” per ore.

Inizio così a leggere la notizia, ripresa poi da diversi quotidiani… in pratica la Ulss 18 di Rovigo ha imposto un test di igiene personale a ciascuno dei 1.500 infermieri e operatori socio-sanitari in servizio nell’azienda sanitaria.

Perché? Beh… boh, forse puzzano? Magari un collega, dopo un turno di 10 ore senza alcuna pausa, avrà purtroppo avuto un inaspettato e fisiologico ‘cedimento ascellare’, tanto imponente da essere ravvisato con disgusto dall’utenza? Oppure ci saranno stati più episodi in cui alcune spiacevoli fragranze avranno aleggiato nell’aria, causando lamentele e proteste nei confronti della direzione ospedaliera?

Chissà… di certo, è qualcosa che non ha precedenti e che per certi versi fa ridere i polli.

Peccato che il discutibile provvedimento sia stato anche un nuovo motivo per riempire le pagine dei giornali con titoli ignobili a discapito degli infermieri italiani; che vanno a minare la credibilità di una professione intellettuale, quella infermieristica, già di per sé in ginocchio a causa del demansionamento, dello scarso riconoscimento (economico e non), del blocco del turnover, dello sfruttamento perpetrato dai soggetti di intermediazione, della ‘forzata’ libera professione per pochi spiccioli, dell’estremo precariato e della disoccupazione che la stanno logorando.

“Guerra all’infermiere che puzza”…

La ULSS spiega che “rilievi” e valutazioni sulla qualità dell’igiene dei lavoratori e affini verranno eseguiti in base a dei precisi “indicatori. Bene, interessante! Verranno utilizzati perciò nasi speciali, cani molecolari, donne incinte particolarmente sensibili agli odori o qualche sorta di ‘annusometro’? Vedremo… La cosa più triste è immaginarsi i professionisti sanitari infermieri lì, in fila, con le braccia alzate e pronti a ricevere l’annusata degli esperti della ULSS 18.

Che mestizia… e che spreco di risorse!

In attesa di ulteriori chiarimenti da parte dell’azienda sanitaria sullo svolgimento di questa strana indagine, queste sono state le parole del segretario di Fp Cgil Riccardo Mantovan, ‘lievemente’ contrariato, riportate su Rovigo Oggi:

Per la Cgil in Ulss 18 si è superato il limite di insolenza. In un momento nel quale è lotta feroce tra le corsie per riuscire a coprire i turni di lavoro rimaniamo sconcertati nell’apprendere che la dottoressa Maria Teresa Bernardi, responsabile della Direzione delle professioni sanitarie e tecniche di questa azienda, ritiene prioritario attivare una commissione di verifica delle condizioni igieniche degli operatori che orbitano nella sua area di gestione”…”Siamo convinti, invece, sia enormemente più importante pensare ad assunzioni, riorganizzazioni e formazione del personale che deve essere messo nelle condizioni di operare in sicurezza per esprimere qualità nel servizio”.

Come Cgil vogliamo dire pubblicamente alla dottoressa Bernardi che è quantomeno avvilente ed offensivo vedere impegnate risorse umane ed ore lavoro per la verifica dell’igiene dell’ascella di lavoratori che con la loro professionalità e immensa pazienza e disponibilità hanno tenuto e stanno tutt’ora tenendo in piedi questa azienda ormai al limite del collasso”.

La risposta della ULSS 18, piena di sconcerto e di rabbia (pure…!), non si è fatta attendere: “E’ gravissimo, fuorviante e irresponsabile sottovalutare e quasi ridicolizzare misure che sono i caposaldi dell’igiene ospedaliera. Ricordiamo che le misure igieniche riferite ai sanitari sono indicate dall’Organizzazione mondiale della sanità e consolidate da innumerevoli studi scientifici recepiti da questa azienda come procedura operativa che risale al 2012”.

In seguito alla diatriba ascellare è intervenuto anche il consiglio direttivo del Collegio Ipasvi di Rovigo: “Come Collegio Ipasvi esigiamo che venga rispettata e preservata in ogni modo la dignità e la professionalità, non solo degli infermieri, ma anche di tutti i dipendenti, e soprattutto auspichiamo che l’opinione pubblica comprenda che quando entriamo in servizio non dobbiamo porgere l’ascella, che è avvilente e demotivante, oltre che oltraggioso. Come professionisti, chiediamo di essere considerati non in base al nostro aspetto fisico ed olfattivo, ma per ‘la professionalità e umanità che ci contraddistinguono”.

Quindi, cari professionisti sanitari infermieri e personale OSS… vi invito a prendervi seriamente cura delle vostre ascelle, magari depilandole, idratandole, deodorandole a dovere e tenendole sempre pronte ad un eventuale ed estemporaneo controllo di qualità da parte dell’inquisitorio olfatto dell’azienda sanitaria.

Però c’è una questione che mi rende oltre modo perplesso: anche per i medici sarà utilizzato l’annusometro? Oppure loro, in quanto ‘dottori’ di prim’ordine (…), saranno in qualche modo esenti?

Alessio Biondino

Fonti: AdnKronosRovigo Oggi, Il Gazzettino

Immagine rifacimento letto: Il Gazzettino

Redazione Nurse Times

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