Romano (Siiet): “Ecco perché siamo usciti dagli Stati Generali dell’Emergenza Urgenza”

Il presidente della Società italiana infermieri emergenza territoriale, da noi intervistato, chiarisce i motivi della rinuncia, ma lascia aperto uno spiraglio per il rientro.

Ha fatto rumore, la fuoriuscita dell’intera componente infermieristica dagli Stati Generali dell’Emergenza Urgenza, convocati dalla Fimeuc per il 5 e il 6 marzo prossimi a Firenze. Non solo la Fnopi, ma anche le società scientifiche di settore hanno deciso, dopo l’adesione iniziale, di autoescludersi dall’evento. Tra queste, figura la Società italiana infermieri emergenza territoriale (Siiet). Ne abbiamo parlato col suo fondatore e presidente, Roberto Romano (foto), che ha così esordito: «Credo che gli Stati Generali fossero una grande occasione di confronto tra le varie componenti del settore emergenza urgenza. Un evento che abbiamo contribuito attivamente a promuovere e nel quale, ovviamente, avremmo voluto dire la nostra. Abbiamo presto constatato, però, la presenza di una forte componente sindacale medica nell’organizzazione, confermata dalla proposta di tematiche poco scientifiche (e molto sindacali), come quella del medico unico. Per non parlare della decisione di escludere dai tavoli i membri del comitato scientifico. Decisione di cui non abbiamo compreso i motivi». Ma un peso, nella scelta della Siiet di abbandonare gli Stati Generali, ce l’ha pure la diffusione via chat di una clip audio registrata dallo stesso Romano: «In quella clip, destinata a circolare soltanto tra i membri delle società scientifiche presenti in una chat privata, mi dissociavo, e chiedevo a tutti di dissociarsi, dall’ennesima provocazione di Barbara Balanzoni, dottoressa nota per le sue dichiarazioni offensive nei confronti della comunità infermieristica. Ebbene, qualcuno ha diffuso la clip fuori dal contesto privato, e il mio audio ci ha messo poco a raggiungere la stessa Balanzoni, che a sua volta non ha perso occasione per divulgarlo pubblicamente. È chiaro, a questo punto, che non sussistono nemmeno le condizioni di sicurezza nelle comunicazioni tra i membri delle società scientifiche». Il presidente Siiet tiene comunque a precisare di non voler colpire la dottoressa Balanzoni sul piano delle idee, per quanto discutibili esse siano: «È chiaro che non le condivido, ma lei ha il diritto di esprimerle. Il punto è che lo fa con modalità e parole denigratorie per la mia categoria. La sua, oltretutto, è una violazione del Codice deontologico dei medici. Motivo in più per dire basta. Attraverso i propri legali, la Siiet ha inviato formale richiesta a OMCeO Venezia
(Ordine al quale la Balanzoni risulta iscritta, ndr) di intervenire per via disciplinare sulla dottoressa Balanzoni, proprio alla luce del reiterato comportamento antideontologico di cui si è resa responsabile nei rapporti con la parte infermieristica». Tornando all’autoesclusione dagli Stati Generali, Romano aggiunge: «Da un incontro con i rappresentanti di Fnopi e di altre due società scientifiche degli infermieri, vale a dire GFT e Aniarti, è emerso che mancavano le condizioni per partecipare all’evento. Tavoli tecnici senza “teste di serie”, a nostro parere, non possono produrre documenti di peso. Dubito che i medici, da soli, possano fare qualcosa di concreto per migliorare il settore dell’emergenza urgenza, nel quale gli infermieri svolgono un ruolo fondamentale. Ribadisco: si è persa una grande occasione. E la si è persa per l’incapacità di mettere medici e infermieri su un piano paritetico, al netto delle rispettive competenze, nonché per l’incapacità di assumere una posizione chiara e coesa su una questione banale come quella della dottoressa Balanzoni». Resta comunque aperto uno spiraglio per il rientro di Siiet. Sì, perché ieri le associazioni dei medici impegnate negli Stati Generali hanno scritto a Roberto Romano e agli altri presidenti per chiedere loro di cambiare idea, riconoscendo l’importanza degli infermieri, aprendo al loro intervento nei tavoli di lavoro, prendendo le distanze da Barbara Balanzoni (non nominata, però, nella lettera) e condannando la diffusione impropria di comunicazioni interne a mezzo social. «Una richiesta di rientro che mi ha fatto piacere, sebbene tardiva – conclude il presidente Siiet –. Valuterò l’opportunità di un ripensamento innanzitutto col mio direttivo, poi con i presidenti delle altre società scientifiche infermieristiche. E un certo peso nella decisione finale, naturalmente, ce l’avrà il punto di vista della Fnopi». Redazione Nurse Times  
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