Il progetto di legge 228 “Evoluzione del sistema socio-sanitario lombardo” che sostituisce integralmente la precedente proposta approvata con Delibera della Giunta Regionale X/2983 del 23/12/2014 è un articolato di legge corposo che riordina tutto il sistema socio sanitario lombardo. Negli emendamenti proposti prevale una visione universalista della sanità nel rispetto dei Lea, con una decisa valorizzazione delle professioni sanitarie, in particolare quella infermieristica.
Vediamo alcuni passaggi di questo riordino nella sanità lombarda.
Nel PDL è prevista l’istituzione delle “agenzie di tutela della salute” (ATS).
Le ATS, dotate di personalità giuridica di diritto pubblico e di autonomia organizzativa, amministrativa, patrimoniale, contabile, gestionale e tecnica nei limiti stabiliti dalla presente legge, assicurano che nelle aree territoriali di propria competenza siano garantiti i servizi sanitari e sociosanitari contemplati dai livelli essenziali di assistenza definiti dallo Stato e dalla programmazione regionale ai propri assistiti residenti e a tutti coloro che ne hanno titolo, anche se residenti in ambiti territoriali diversi dalla Regione.
In particolare, le ATS svolgono le seguenti funzioni e attività:
Previste le Aziende sociosanitarie territoriali e aziende ospedaliere (ASTT) con bacini di utenza di riferimento di 600.000 abitanti anche considerando situazioni di densità abitativa particolarmente bassa.
Tra gli emendamenti suggeriti l’istituzione dell’infermiere di famiglia: “5bis Al fine di garantire l’integrazione della rete sociosanitaria con quella sociale, attraverso la presa in carico e la continuità, presso ciascuna ASST, sulla base dell’ epidemiologia e della numerosità della popolazione, è prevista la figura dell’infermiere di famiglia e di comunità quale professionista responsabile dell’assistenza infermieristica erogata sul territorio, per la gestione dei bisogni assistenziali di tipo preventivo, curativo, palliativo e riabilitativo del cittadino e delle famiglie nel loro contesto di vita.
5ter L ’ infermiere di famiglia e di comunità sostiene e coordina il percorso dell’assistito attraverso l’educazione, l’informazione e la presa in carico proattiva, indirizzandolo nel SSR, anche attraverso l’ attivazione delle relative risorse disponibili.”
Ancora tra gli emendamenti l’affidamento alle Strutture Organizzative Dirigenziali delle Professioni Sanitarie di riferimento dei percorsi organizzativi delle prestazioni sanitarie di area omogenea, così come individuate nella L.251/00, in sinergia con il governo medico-clinico.
Tra gli emendamenti viene proposta la direzione delle unità complesse di cure primarie (uccp) non più ai soli medici di medicina generale, ma affidata ad un professionista sanitario in possesso di competenze manageriali e relazionali e adeguata conoscenza dei processi sanitari e sociosanitari, acquisiti anche attraverso specifico percorso formativo manageriale
Proposta l’istituzione del Dipartimento delle Professioni Sanitarie (DPS), costituito dalle Unità Organizzative dirigenziali delle professioni sanitarie afferiscono le professioni sanitarie, un dipartimento autonomo in ottemperanza all’art. 7, commi 1 e 2 della Legge 251/2000. L’incarico di direttore del DPS è attribuito a professionisti che siano in possesso di diploma di laurea magistrale, che non abbiano compiuto il sessantacinquesimo anno d’età e che abbiano svolto per almeno cinque anni una qualificata attività di direzione in ambito sociosanitario.
Prevista l’implementazione delle professioni sanitarie nelle farmacie di servizio
Nell’ Art. 18 (Valorizzazione e sviluppo delle professioni sanitarie) previsti:
Nei Rapporti tra Regione ed Università ed altri Istituti di formazione presentato l’emendamento che prevede la presenza nella commissione anche dei rappresentanti di Ordini, Collegi e associazioni professionali maggiormente rappresentative ai sensi della Legge 251/2000, oltre che dei rappresentanti dei rettori delle università lombarde sede di dipartimenti di medicina, dei direttori generali delle aziende, e da rappresentanti della regione.
Ai fini di una corretta applicazione delle convenzioni tra Regione ed Università ed altri Istituti di Formazione e per la definizione dei fabbisogni formativi, è istituito uno specifico Osservatorio Regionale delle Professioni sociosanitarie presso l’Assessorato alla Salute e Politiche Sociali, rappresentante di tutti gli Atenei ed altri Istituti coinvolti e di tutte le figure professionali oggetto dei corsi universitari lombardi, ivi comprese le rappresentanze dei docenti e delle associazioni di categoria degli studenti degli Atenei Lombardi e dei medici in formazione. Emendamento che aggiunge anche la presenza delle rappresentanze di Ordini, Collegi e Associazioni professionali maggiormente rappresentative ai sensi della Legge 251/2000
In allegato gli emendamenti proposti.
Maxiemendamento rev 25 maggiox
Giuseppe Papagni
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