Porta la firma di Antonio Giuseppe Naccarato, la scoperta dell’efficacia della doxiciclina, un comune antibiotico utilizzato per il trattamento dell’acne, nella terapia per il tumore alla mammella. Una scoperta già diffusa con la pubblicazione di uno studio sulla rivista Frontiers of Oncology, che rende merito al ricercatore italiano (originario di Trepuzzi, in provincia di Lecce), direttore del dipartimento di Anatomia patologica dell’Azienda ospedaliera universitaria di Pisa.
“La doxiciclina non cura il cancro, e questo va detto per non ingenerare false speranze, ma l’innovatività di questa ricerca sta nella possibilità di eliminare una quota significativa di cellule responsabili di recidive e metastasi”, ha spiegato lo stesso Naccarato.
Per comprendere l’importanza della scoperta occorre ricordare alcuni diffusi dall’Airc: il tumore alla mammella colpisce una donna su otto, è quello più diffuso tra le donne con il 29% sul totale di tutte le patologie oncologiche ed è la prima causa di mortalità con il 17%.
La ricerca è stata condotta su 15 pazienti affette da carcinoma in stato precoce e ha evidenziato nelle nove donne del cosiddetto braccio sperimentale (sei costituivano invece quello di controllo) la diminuzione in media del 40% delle cellule staminali neoplastica dopo solo due settimane di trattamento antibiotico. Queste ultime sono molto ricche di mitocondri, che la doxiciclina distrugge con una certa efficacia.
L’arruolamento di nuove pazienti nei prossimi mesi consentirà di avere ulteriori conferme su quanto verificato nello studio. “Anche con indagini su altri marcatori biologici e l’introduzione di nuovi farmaci”, ha spiegato Cristian Scatena, anatomopatologo e allievo della Scuola di dottorato di Scienze cliniche e traslazionali dell’Università di Pisa.
La ricerca è stata condotta insieme ai ricercatori dell’Università di Salford (Manchester), che in laboratorio hanno messo in evidenza l’efficacia della doxiciclina in otto diversi tipi di neoplasie, tra cui il tumore alla prostata e i tumori cerebrali.
Redazione Nurse Times
Fonte: www.lecceprima.it
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