Nuovo reparto di Oncoematologia pediatrica al Bambino Gesù di Roma

Una nuova struttura all’avanguardia dedicata al trapianto emopoietico ed alle terapie cellulari è stata inaugurata all’ospedale Bambino Gesù di Roma, alla presenza del Ministro della Sanità.

In Italia ogni anno si ammalano di cancro 1.380 bambini in età pediatrica e 780 adolescenti. Negli anni Settanta sopravviveva il 40%, mentre oggi tra l’80-90% e anche oltre. Quindi oggi dal cancro si guarisce e questa è una fantastica nota, non solo di speranza, ma anche di certezza che dobbiamo dare ai genitori e alle famiglie, aiutandoli in questo percorso di guarigione.  Voglio dire alle famiglie e ai bambini: si guarisce”.

Queste le parole del Ministro Beatrice Lorenzin, presente all’inaugurazione del nuovo reparto Trapianto Emopoietico e Terapie Cellulari  dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, unico in Europa, avvenuta il 31 maggio 2016. Alle sei stanze già preesistenti, ne sono state aggiunte sette altamente tecnologiche: si tratta di ambienti isolati dall’esterno, in grado di proteggere i bambini affetti da leucemie e linfomi; ma anche da mielodisplasie, emoglobinopatie, aplasie midollari e deficit immunitari. Bimbi che sono sottoposti  a trapianto di cellule staminali emopoietiche e che di conseguenza sono immunodepressi, col costante rischio di contrarre infezioni, specialmente nei primi 90-100 giorni successivi al trapianto.

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Più di 300 metri quadrati di spazi dedicati, estremamente avanzati dal punto di vista dell’isolamento ambientale (pressione positiva a tre gradienti), della strumentazione tecnologica (sistema di monitoraggio dei pazienti e di allarmi nelle stanze e fuori dalle stanze, con monitor di controllo sia nell’area infermieri che nell’area medici), del confort alloggiativo (stanze singole molto grandi con bagno personale). Ogni unità di degenza è, inoltre, dotata di tutto il necessario per far fronte a quelle situazioni da trattare in modo intensivo/subintensivo: multiple prese d’aria compressa, sistema di aspirazione e ossigeno.

Così ha spiegato Franco Locatelli, responsabile del Dipartimento di onco-ematologia dell’ospedale:

“In sei anni abbiamo trapiantato con cellule emopoietiche più di 800 bambini e la domanda è andata sempre crescendo, per questo è stato importante aumentare i letti disponibili. Solo lo scorso anno abbiamo trapiantato 55 bambini da genitore”.

Questo ‘da genitore’ cui il medico si riferisce è il cosiddetto trapianto aploidentico, messo a punto nel 2009-2010 e che letteralmente significa ‘identico a metà’: praticamente un genitore ha il 50 per cento del patrimonio genetico in comune con il figlio e quindi una compatibilità dimezzata in termini immunologici. La nuova tecnica aploidentica supera di fatto questo ‘dimezzamento’, così come spiega il capo del nuovo reparto Alice Bertaina: “Preleviamo sangue periferico del padre o della madre, lo trattiamo in laboratorio per eliminare i linfociti T alfa e beta positivi, che sono le cellule ‘cattive’ responsabili delle reazioni avverse nei piccoli pazienti. E solo dopo trapiantiamo il bambino.  In questo ospedale siamo stati i primi ad aver applicato questa tecnica su una casistica importante di bambini”…”Il problema è che i linfociti T alfa e beta positivi hanno una loro utilità proteggono il piccolo paziente dalle infezioni. Allora, con una tecnica che utilizziamo da circa un anno e mezzo, prima di trasfonderle nel paziente le lavoriamo in laboratorio in modo da renderle capaci di autodistruggersi qualora diventassero effettivamente nocive per il paziente. Ma per la fine dell’anno contiamo di mettere e a punto una tecnica di immunoterapia cellulare, una tecnologia indipendente dal trapianto e che consiste nel fornire al bambino, ammalto di leucemia ma anche di tumori solidi, linfociti T ingegnerizzati  cioè resi capaci di eliminare in modo elettivo le cellule tumorali: il senso è avere linfociti T ad hoc per leucemie, ad hoc per neuroblastomi e così via. In questo modo potremo trattare tumori che non rispondono alle chemioterapie

“.

L’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù effettua il più alto numero di trapianti di midollo in Europa: ogni anno vengono effettuati circa 140-150 trapianti, che rappresentano un quarto dell’attività trapiantologica dell’intero Paese. Il nosocomio romano ha contato, solo nel 2015, ben 111 trapianti di midollo allogenico e 32 di midollo autologo mentre dal 2010 ad oggi sono stati eseguiti più di 800 trapianti di cellule emopoietiche.

Alessio Biondino

Fonte: Repubblica, Galileo, Improntaunika

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