Racale (Lecce), focolaio Covid in una Rsa: 32 anziani contagiati. Il sindaco: “Grazie al vaccino stanno tutti bene”

Rapido aumento di casi nella cittadina del basso Salento: colpa dei festeggiamenti per una cresima. Gli ospiti della residenza per anziani sono tutti vaccinati con doppia dose.

Dal bollettino epidemiologico che l’Asl Lecce ha stilato nella giornata di venerdì 8 ottobre risulta un picco di 45 casi di positività al coronavirus a Racale, 32 dei quali registrati in una Rsa. Gli ospiti della struttura, tutti vaccinati con doppia dose, stanno bene e nessuno, per il momento, è dovuto ricorrere alle cure ospedaliere.

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Subito accertate le cause del rapido incremento: il focolaio è stato innescato dopo i festeggiamenti per una cresima. Il dato ha fatto scattare un campanello d’allarme perché la cittadina del basso Salento, la settimana scorsa, era seconda solo al capoluogo per numero di malati in tutta la parovincia. Tuttavia l’Azienda sanitaria non si è fatta trovare impreparata e, di concerto con i responsabili della residenza per anziani, ha avviato tutte le procedure per isolare i contagiati e circoscrivere la diffusione del virus.

“Effettivamente abbiamo avuto un incremento esponenziale di casi e siamo risaliti in breve alle nuove positività – spiega il sindaco Antonio Salsetti. La situazione è sotto controllo e, grazie al vaccino, nessuno degli anziani sta male, ma abbiamo comunque predisposto tutte le misure di sicurezza in maniera efficiente. Senza il vaccino, avremmo rischiato di ricoverare tante persone in terapia intensiva”

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Il monito è sempre lo stesso, e il primo cittadino non si stanca di ribadirlo: “Bisogna vaccinarsi. In questi giorni abbiamo avuto un cittadino vaccinato ricoverato al Dea, che sta per essere dimesso. Aveva problemi respiratori, e solo grazie al vaccino non ha avuto conseguenze e danni gravi ai polmoni. I vaccini attutiscono l’attacco del virus, che sugli anziani può rivelarsi letale. Il virus si è insinuato in alcuni nuclei familiari, ma tutti stanno bene e anche in questo caso non ci sono persone che necessitano di assistenza ospedaliera”.

Redazione Nurse Times

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