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PsicoPoint: Cervelli in Saldo, 50% di sconto!

Un nuovo appuntamento con PsicoPoint, la rubrica a cura del dott. Giuseppe Marino sta per avere inizio

Un nuovo appuntamento con PsicoPoint, la rubrica a cura del dott. Giuseppe Marino sta per avere inizio

Oggi facciamo un giretto nel nostro supermercato personale di risorse cognitive. Facciamo finta di prendere la macchina, percorrere tutta l’autostrada della colonna vertebrale; parcheggiarla in prossimità del tronco encefalico; prendere un carrello al bulbo; entrare nel cervello e cominciare a fare la spesa.

Il nostro cervello è come un grosso supermercato in cui si diramano dovunque connessioni neurali tra i reparti della memoria e dell’apprendimento, si intrecciano con quelli del linguaggio e delle emozioni; si scambiano messaggi con i bancali dell’intelligenza e tra gli scaffali dei processi decisionali.

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Insomma, il cervello può essere paragonato ad un immenso centro commerciale che conta ben 86.000.000.000 prodotti (pensare che i cervelli delle rane ne hanno appena 16.000.000 di neuroni).

Ora, noi stiamo girovagando tra queste meraviglie con la nostra lista della spesa.

Luci, rumori, confusione: come in ogni supermercato accade di perdersi, andare in tilt e non riuscire più a raccapezzarsi.

Ti è mai capitato? Ad un certo punto vai in stallo; non ricordi più cosa devi comprare e dici tra te e te: “Ma io cosa ci faccio qui?“.

Allora cominci con difficoltà a recuperare la concentrazione, a non farti prendere dal panico: ma è tutto inutile.
Ormai sei nel pallone!

Allora cominci a girare in tondo, compri un po’ a caso; tutto quello che pensi possa esserti utile perché forse potrebbe, ma non sai, però è possibile che, magari e boh ..

Giri l’angolo ed ecco la trappola: file e file di sconti, tutto a metà prezzo, cosa fare?

Non prendiamo nulla?!

Carichi il carrello di una quantità straordinaria di scatole e confezioni e nel vedere il tuo carrello che si riempie pensi di aver ripreso in mano la situazione, ma quando arrivi alla cassa il registratore batte una cifra mostruosa, lontana anni luce da quella che avevi prefissato entrando nel supermercato!

Questo capita anche con le nostre decisioni quotidiane: a casa, come sul posto di lavoro.

Il nostro cervello tende ad impegnarsi nel ridurre i costi di produzione, come ogni supermercato d’altronde: cerca di avere la massima resa con la minima spesa.

Solo che qualche volta le cose non vanno sempre come si spera e quando si arriva al momento di pagare il conto è molto salato.

Un esempio più pratico? Hai visto la figura sopra? Quanti triangoli hai trovato al suo interno?

Ci sono tantissimi modi di rispondere a questa domanda: c’è chi ne vede uno, chi tre, chi otto, eppure solo una la risposta corretta.

Di triangoli non ce ne sono. Neppure uno!

Difatti, se torniamo un po’ indietro nel tempo, ci verrà alla mente la nostra professoressa di matematica che alla lavagna scriverà: “Triangolo, figura piana limitata da tre segmenti (lati) che congiungono a due a due tre punti non allineati”.

E nella figura della vignetta non c’è neppure un lato: è un’illusione ottica. Nello specifico questa illusione è il triangolo di Gaetano Kanizsa, celebre psicologo italiano.

Questo esempio non è una banalità, ed anche chi avesse risposto correttamente alla domanda non può negare quanto sia facile cadere nell’imbroglio del triangolo.

Questo perché il nostro cervello funziona in modo da ridurre il dispendio di energia, categorizzando l’immagine su qualcosa che permetta un facile recupero.

Se ci riflettiamo capita continuamente e qualche volta questo nostro metodo logico ci porta a non scegliere proprio il prodotto più adatto alle nostre esigenze.

Può succedere di rischiare una decisione troppo veloce, di inciampare in un pregiudizio, di lasciarci trasportare dalla folla o dalle sensazioni del momento. Infine, arriviamo alla cassa e ci accorgiamo che la qualità della nostra spesa non è delle migliori: ma pensandoci bene corrisponde al nostro impegno effettivo all’interno del supermercato.

Quindi, come fare?

Beh, sicuramente non c’è da allarmarsi: una spesa spensierata ogni tanto è giusto e salutare concedersela!

Non deve però tramutarsi in un’abitudine, altrimenti si perderebbe anche il gusto di quei momenti di svago.

È importante avere una strategia, capire ciò che occorre davvero comperare, che caratteristiche devono avere i nostri prodotti e quale percorso scegliere per non perdere tempo.

E prima ancora di una strategia occorre una buona formazione: non posso fare la spesa per una torta se non conosco gli ingredienti, non posso improvvisarmi in un lavoro se non ho chiara la teoria, non posso rapportarmi in modo ottimale con i colleghi senza conoscere le regole che garantiscono il mio ruolo, non posso rispondere correttamente al triangolo di Kanizsa se non ricordo la definizione di triangolo.

E quando riusciremo a mettere assieme preparazione e strategia, allora la spesa al supermercato sarà comunque un momento sereno, qualitativamente alto e ad un costo assolutamente competitivo: e così potremmo concederci magari altri momenti di libertà, senza il timore di farci i conti in tasca!

Ringraziamo il dottor Giuseppe Marino per il tempo dedicato all’analisi della professione infermieristica. Invitiamo tutti i nostri lettori a non perdere il prossimo appuntamento con PsicoPoint, tra sette giorni.

Simone Gussoni

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Dott. Simone Gussoni

Il dott. Simone Gussoni è infermiere esperto in farmacovigilanza ed educazione sanitaria dal 2006. Autore del libro "Il Nursing Narrativo, nuovo approccio al paziente oncologico. Una testimonianza".

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