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Problemi cardiovascolari: non è detto che il caffè vada evitato

Rilanciamo un approfondimento sul tema a cura del professor Giulio Stefanini, cardiologo di Humanitas e docente di Humanitas University.

Non è detto che chi soffre di problemi cardiovascolari debba rinunciare del tutto a bere caffè. Secondo uno studio pubblicato a febbraio su Heart Failure Journal, infatti, un aumento dell’assunzione di caffè potrebbe persino associarsi a un minor rischio di insufficienza cardiaca. Mentre però non ci sono ancora abbastanza prove per poter consigliare di bere più caffè, chi lo beve già regolarmente potrebbe non essere obbligato a eliminarlo dalle proprie abitudini.

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“Gli studi analizzati dalla ricerca pubblicata su Heart Failure Journal – dice il professor Giulio Stefanini, cardiologo di Humanitas e docente di Humanitas University – suggeriscono che continuare a bere un quantitativo appropriato di caffè tutti i giorni (stimato dallo studio in non più di tre tazze di caffè americano) può risultare benefico per la salute per chi soffre di problemi cardiaci. Gli esperti comunque sostengono che non ci siano ancora abbastanza prove per raccomandare un aumento del consumo di caffè per minimizzare il rischio di un peggioramento della salute cardiovascolare; si può però affermare che per chi è a rischio di patologie cardiache è improbabile che il caffè (assunto con moderazione) possa rappresentare un pericolo”

Prosegue l’esperto: “Per la maggior parte dei pazienti con insufficienza cardiaca e dei pazienti cardiologici non è quindi necessario eliminare del tutto il caffè o la caffeina. Una certa attenzione, ovviamente, va posta nelle diverse tipologie di bevande al caffè che contengono quantitativi differenti di questa sostanza. Il consumo eccessivo di caffè o l’assunzione di caffeina da altri tipi di bevanda possono infatti risultare nell’effetto opposto. Bere sei o più tazze di caffè al giorno può aumentare il numero di lipidi nel sangue e quindi rappresentare un fattore di rischio di malattie cardiovascolari. Bisogna inoltre considerare che il tipo di caffè scelto e ciò che si aggiunge alla bevanda sono fattori che influiscono sulla salute: anche un eccessivo apporto calorico ripetuto nel tempo è dannoso per la salute del cuore”

.

E ancora: “Un consumo moderato di caffè tutti i giorni non è associato necessariamente a un aumento del rischio di ipertensione. Fondamentale però è tenere monitorata la pressione sanguigna nel caso in cui capiti di bere più caffè del solito, per controllare se l’assunzione di più caffeina non porti a un aumento dei battiti cardiaci o alle palpitazioni. Attenzione anche a bere più caffè nel caso in cui ci si senta soggetti a livelli più elevati di affaticamento: la sonnolenza infatti potrebbe essere sintomo di un peggioramento delle condizioni di salute. Un elemento importante per la salute cardiaca è anche l’igiene del sonno, e quindi adeguati trattamenti clinici dei disturbi come l’apnea notturna, che è un noto fattore di rischio per l’insufficienza cardiaca”.

Conclude Stefanini: “In ogni caso prima di introdurre cambiamenti importanti nel proprio consumo di caffè o di bevande contenenti caffeina è bene consultare lo specialista, che saprà indicare come comportarsi nel caso specifico. In generale, per salvaguardare la salute del cuore gli esperti consigliano soprattutto di introdurre o mantenere queste abitudini: mangiare cibi ricchi di fibre e poveri di grassi saturi, grassi trans e colesterolo per prevenire il colesterolo alto; limitare il consumo di alcol; mantenere un peso sano; fare attività fisica regolarmente; non fumare sigarette”.

Redazione Nurse Times

Fonte: Humanitas Salute

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