L’energumeno prese a pugni il sanitario giunto presso la propria abitazione in seguito ad una richiesta di soccorso pervenuta al 118.
Correva il mese di gennaio 2015 quando l’anziano famigliare morì a causa di un malore.
A nulla sono valsi i tentativi di rianimazione cardiopolmonare effettuati dai sanitari, anche se l’aggressione inizio ben prima dell’inizio delle stesse.
Le offese e gli insulti dei presenti iniziarono addirittura in strada, dove uno sparuto gruppo di esagitati attendeva l’ambulanza. Il vergognoso crescendo è poi proseguito fino a quando qualcuno non ha pensato di prendere a pugni l’infermiere.
Medico (donna), infermiere, autista e soccorritrice si sono ritrovati poi ad essere letteralmente sequestrati all’interno dell’abitazione, rendendo necessario l’intervento dei carabinieri per poter raggiungere il mezzo di soccorso.
Tutto ciò perché, a detta dei parenti del deceduto, l’equipe non sarebbe intervenuta correttamente e con le procedure corrette.
“Sostenevano che eravamo in ritardo di 35 minuti – dichiarò un operatore a BrindisiReport all’epoca dei fatti – quando invece abbiamo impiegato solo 9 minuti per raggiungere quell’appartamento”.
L’infermiere ha sporto successivamente denuncia per minacce e lesioni, e la vicenda si è conclusa con la sentenza di condanna.
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