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Precario da 10 anni dopo aver denunciato l’A.O.: Infermiere inizia sciopero della fame e della sete per ottenere giustizia incatenandosi in amministrazione

Francesco Anoldo, infermiere precario e Responsabile Regionale Confintesa Sanità, inizierà da oggi un durissimo sciopero della fame e della sete posizionandosi all'interno del nosocomio che, da 10 anni, si avvale delle Sue prestazioni sanitarie senza mai averlo stabilizzato

Francesco Anoldo, infermiere precario e Responsabile Regionale Confintesa Sanità, inizierà da oggi un durissimo sciopero della fame e della sete posizionandosi all’interno del nosocomio che, da 10 anni, si avvale delle Sue prestazioni sanitarie senza mai averlo stabilizzato.



Benvenuto Francesco, puoi presentarti ai nostri lettori?

Sono un infermiere precario operante presso il Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria dal 2007 che, nel 2010, ha partecipato alla prima stabbilizzazione di personale. Mentre attendevo questa assunzione sono successe 2 cose:

  1. la Calabria viene investita dal piano di rientro;
  2.  la Corte Costituzionale dichiara anticostituzionale la procedura riservata

Nel 2016, dopo ulteriori 6 anni, partecipo nuovamente ad una procedura riservata per le province di Cosenza e Reggio Calabria. Senza considerare una miriade di irregolarità nella procedura ultima ritengo di pagare pegno per le mie battaglie.

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Rimango l’unico precario della Mia Azienda a non essere stabilizzato. Eravamo in 46, tutti i colleghi sono stati stabilizzati tranne me.

L’esposto denuncia contro l’azienda ospedaliera
Quale ritieni sia il motivo di questa tua esclusione?

Ho presentato più esposti alla Procura della Repubblica per denunciare le tante criticità. In tutti questi anni ho potuto constatare che le principali norme di sicurezza per gli operatori e per i pazienti stessi siano pressoché assenti.

In Medicina generale, ad esempio, accade ritualmente che in reparto vengano accolti pazienti oltre la disponibilità dei posti letto, costretti a stare in barelle (si è arrivati anche a 18 ‘barellati’) con comprensibili disagi per tutti.

I degenti «barellati» non hanno la possibilità di disporre del campanello per allertare gli infermieri in caso di necessità, né possono disporre dei bocchettoni di aspirazione e somministrazione dell’ossigeno-terapia. Situazione a cui si sopperisce fornendo l’oissigeno nelle ormai vecchie bombole non più regolamentari e che costituiscono grave pericolo in caso di incendio”.

Ho segnalato pazienti critici ricoverati in barella anche nel reparto di Rianimazione, a causa della mancanza di posti letto.

In Urologia, invece ho denunciato una ‘convivenza’ problematica tra i degenti e i rifiuti speciali prodotti dai pazienti, unitamente alla segnalazione che durante l’orario notturno il reparto è sprovvisto di medico, che però è reperibile.

Quotidianamente avviene che pazienti sottoposti ad interventi endoscopici e quindi ad irrigazioni continue, a volte anche per diversi giorni, debbano convivere con bidoni, non a circuito chiuso, in cui confluiscono i liquidi organici di più pazienti, spesso affetti anche da patologie gravi come HCV e HIV.

Lo stesso liquido verrebbe smaltito ad opera dell’infermiere di turno “costretto ormai da anni, a dover effettuare tale operazione senza alcun presidio di protezione (occhiali, mascherine, copri braccia, parannanze, etc…) e a smaltirli nello scarico fognario comune”.


Cosa è successo dopo l’esposto?

Dopo aver denunciato la mia azienda ho subito 12 trasferimenti di reparto in 3 anni. Infine sono stato l’unico infermiere tra i 46 precari a non essere stabilizzato.

Rimango l’unico precario della Mia Azienda a non essere stato stabilizzato.

Da domani inizia il presidio h 24 ed il mio sciopero della fame e della sete, con la speranza che qualcuno mi ascolti.

Io non pretendo favori ma quello che mi spetta di diritto.

Quali sono le tue richieste?

Richiedo di essere stabilizzato visto che possiedo i requisiti e visto che sono stati stabilizzati colleghi che non li avevano.

Come si evince dalla delibera, il sig. Nastasi Filippo risulta escluso dall’avviso per mancanza di requisiti. Nonostante non abbia fatto alcun ricorso (non essendo presenti atti o delibere che lo dichiarino) il collega risulta presente in graduatoria in posizione numero 43.


Da oggi, 1 marzo 2017, il collega Francesco Anoldo ha iniziato lo sciopero della fame e della sete posizionandosi davanti alla sede amministrativa del Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria, con la speranza di poter ottenere giustizia.

 

Simone Gussoni

Dott. Simone Gussoni

Il dott. Simone Gussoni è infermiere esperto in farmacovigilanza ed educazione sanitaria dal 2006. Autore del libro "Il Nursing Narrativo, nuovo approccio al paziente oncologico. Una testimonianza".

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