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Precariato, discussa a Bruxelles la petizione sul ruolo di custode dei trattati della Commissione Europea

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a cura di Pierpaolo Volpe (foto), dirigente sindacale Uil Fpl Taranto.

Il 21 gennaio scorso è stata da me discussa in udienza pubblica, davanti alla Commissione per le Petizioni del Parlamento europeo, nello storico Palazzo Altiero Spinelli di Bruxelles, un’importante petizione sul “ruolo della Commissione europea quale custode dei trattati” e sul “potere di vigilanza” della Commissione europea.Durante la presentazione della “storica” petizione, che per la prima volta mette in discussione la Commissione europea, ho affrontato nuovamente il problema del precariato, ancora di estrema attualità nel settore pubblico, rimarcando l’inerzia della Commissione europea in ordine alla procedura di infrazione sull’utilizzo abusivo dei contratti a termine da parte dello Stato italiano.La petizione è stata da me discussa nel termine dei cinque minuti conferiti dal regolamento, mentre la replica è stata da me affidata all’avvocato Vincenzo De Michele, noto esperto di diritto comunitario. Per la Commissione europea era presente, data l’importanza del tema trattato, il capo unità del Dipartimento Affari giuridici. Un elemento da non sottovalutare.La delegazione italiana presente alla discussione, e intervenuta ad adiuvandum della mia petizione, era costituita dagli avvocati Fernando Caracuta
, Gabriella Guida e Michele Speranza. Nel corso della discussione si è richiesto un intervento deciso del Parlamento europeo, volto a obbligare con tutti i mezzi possibili, anche modificando le norme o i trattati, la Commissione europea ad attivare una procedura di infrazione quando ci troviamo di fronte a una violazione del diritto Ue da parte di uno Stato membro, eliminando così il potere discrezionale sul “se” e sul “quando” avviare una procedura di infrazione.La petizione, che ha ricevuto notevoli consensi da parte dei vari gruppi parlamentari europei, ha indotto la Commissione per le Petizioni a richiedere un parere alla Commissione Affari costituzionali del Parlamento Europeo. Va in ultimo ricordato che grazie all’azione alle varie azioni poste in essere davanti alle istituzioni comunitarie, il 25 luglio 2019 la Commissione europea, dopo sei anni dall’avvio della procedura di infrazione, ha finalmente inviato una lettera di costituzione in mora nei confronti delle autorità italiane (procedura di infrazione NIF 2014/4231) sul precariato nel settore pubblico. Restiamo in attesa degli ulteriori sviluppi.Redazione Nurse Times  
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