Polmonite nel Bresciano, la legionella è nelle torri di raffreddamento delle aziende

Esclusa la presenza del batterio negli acquedotti. Disposte ordinanze immediate per la sanificazione

Esclusa la presenza del batterio negli acquedotti. Disposte ordinanze immediate per la sanificazione

Nel corso di un incontro con i giornalisti a Brescia, l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera (foto), ha fatto il punto sull’epidemia di polmonite che ha recentemente colpito la bassa Bresciana orientale e l’alto Mantovano: “I risultati dei campionamenti effettuati da ATS Brescia ci permettono di stabilire definitivamente che la causa non si trova nell’acqua degli acquedotti, bensì nelle torri di raffreddamento delle aziende. Tranquillizzo tutti cittadini, che possono continuare a bere e utilizzare l’acqua della rete idrica”.

Niente salmonella negli acquedotti, dunque, ma la legionella è comunque responsabile dell’accaduto. “Dei dieci campioni ad oggi analizzati sulle torri di raffreddamento di tre aziende nei comuni maggiormente colpiti di Montichiari, Carpenedolo e Calvisano, nove sono risultati positivi alla legionella”, ha precisato ancora Gallera.

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L’attività di campionamento delle acque, potabili e non, svolta dai tecnici della prevenzione di Ats Brescia riguarda complessivamente 354 campioni, di cui 202 in abitazioni, 77 su torri di raffreddamento/evaporazione, 62 su reti idriche, 13 dal fiume Chiese e sue derivazioni.

“Estenderemo il lavoro di campionamento – ha annunciato l’assessore – a un’area più ampia e coinvolgeremo i sindaci del territorio interessato affinché tutte le aziende provvedano a sanificare le proprie torri di raffreddamento. Entro fine anno approveremmo in Giunta regionale un provvedimento per censire tutte le torri di raffreddamento in Lombardia. Inoltre vareremo norme puntuali per la loro periodica sanificazione, nonché controlli e sanzioni da parte di Ats in caso di mancata ottemperanza”.

Gallera si è soffermato pure sugli isolati casi di positività alla legionella riscontrati in acque naturali

: “Anche nel Chiese sono state riscontrate delle positività. Il numero ridotto, però, ci fa ritenere che non sia l’acqua del fiume la causa dei casi di polmonite riscontrati nelle ultime due settimane. Si ipotizza che la legionella fosse presente in pozze stagnati, ma crediamo che non ci siano le condizioni perché da lì si sia diffusa nell’ambiente. Ricordiamo che la legionella si diffonde solo attraverso acqua nebulizzata”.

A seguito dei primi risultati, l’Ats Brescia ha convocato i sindaci dei tre comuni citati per fornire le prime, opportune informazioni. Quindi è stata loro trasmessa una nota formale con richiesta di emissione di ordinanza contingibile e urgente affinché dispongano la sanificazione di alcune aziende del loro territorio. Si provvederà poi a valutare se le aziende stesse abbiano effettuato valutazioni di rischio biologico e autocontrolli.

Le rendicontazioni quotidiane fornite dalle strutture ospedaliere pubbliche e private dei due territori interessati mostrano 405 pazienti con diagnosi accertata di polmonite. Di questi, 269 sono maschi (66,4% del totale). L’età media è di 64,6 anni (68,9 per le donne e 62,4 per i maschi). Sono 42 le persone con positività alla legionella, di cui 31 maschi. L’età media dei soggetti positivi è di 61,3 anni (67,4 le donne e 59,1 gli uomini). Ai pronto soccorso degli ospedali sono giunte 23 persone, di cui 13 sono stati ricoverati. Al momento il numero dei degenti è di 200 persone.

 

Redazione Nurse Times

Fonte: Lnews

 

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