Piani di rientro, il ministero della Salute fa il punto della situazione

Ecco i risultati delle verifiche eseguite nelle sette Regioni interessate.

Sono sette le Regioni attualmente sottoposte alla disciplina dei Piani di rientro (PdR): Puglia, Abruzzo, Sicilia, Calabria, Campania, Lazio e Molise. Le ultime quattro sono commissariate.

Il ministero della Salute fa il punto della situazione dopo i risultati delle ultime verifiche a opera dei Tavoli di monitoraggio, che si sono svolte nei giorni 18, 24 e 26 luglio 2018 nella sede del ministero dell’Economia e finanze, e che hanno avuto all’ordine del giorno: il risultato di gestione a consuntivo dell’anno 2017; l’esame dello stato patrimoniale 2017; la verifica dell’attuazione dei programmi operativi 2016-2018; la verifica degli adempimenti 2016 e pregressi.

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In sei Regioni (Lazio, Abruzzo, Campania, Sicilia, Calabria, Puglia) i Piani di rientro stanno proseguendo attraverso i programmi operativi 2016-2018. Per il Molise è intervenuta una particolare disposizione che ha previsto la definizione di un Programma operativo straordinario 2015-2018. Le Regioni Liguria e Sardegna hanno concluso il loro Piano di rientro al termine del primo triennio di vigenza (2007-2009). La Regione Piemonte lo ha fatto al termine del triennio 2013-2015. Per la Regione Abruzzo, in data 15 settembre 2016, è stata disposta con Decreto del presidente del Consiglio dei Ministri la conclusione del percorso di commissariamento.

Il Consiglio dei ministri avvia la procedura di commissariamento della Regione nel caso in cui i Tavoli di monitoraggio del Piano di rientro (Tavolo tecnico per la verifica degli adempimenti regionali presso il ministero dell’Economia e finanza e Comitato permanente per la verifica dei Livelli essenziali di assistenza presso il ministero della Salute), durante le periodiche verifiche, evidenzino inadempienze da parte delle Regioni in relazione alla realizzabilità degli equilibri finanziari nella dimensione e nei tempi programmati, in funzione degli interventi di risanamento, riequilibrio economico finanziario e di riorganizzazione del Servizio sanitario regionale, anche sotto il profilo amministrativo e contabile, tali da mettere in pericolo la tutela dell’unità economica e dei Lea.

Il commissario, eventualmente affiancato da uno o più sub commissari, adotta tutte le misure indicate dal Piano nonché ogni ulteriore atto o provvedimento normativo, amministrativo, organizzativo e gestionale correlato alla completa attuazione del Piano. Inoltre, con la nomina del commissario, sono attivate varie misure sanzionatorie, tra cui il blocco del turnover del personale (ad oggi non attivo in nessuna Regione), il divieto di effettuare spese non obbligatorie, l’incremento, in via automatica, delle aliquote fiscali Irap e Irpef.

I programmi operativi di riorganizzazione, di riqualificazione, di potenziamento del Servizio sanitario regionale (Piani di rientro) nascono con la Legge finanziaria del 2005 (Legge 311/2004) e sono allegati ad accordi stipulati dai ministri della Salute e dell’Economia e finanze con le singole Regioni. I Piani devono contenere sia le misure di riequilibrio del profilo erogativo dei Livelli essenziali di assistenza (Lea), per renderle conformi alla programmazione nazionale e al vigente decreto del presidente del Consiglio dei ministri di fissazione dei Lea, sia le misure per garantire l’equilibrio di bilancio sanitario.   In caso di mancato raggiungimento degli obiettivi, i Piani di rientro proseguono secondo programmi operativi, di durata triennale.

Cliccando sui singoli nomi, è possibile consultare le schede delle Regioni in PdR con i risultati delle verifiche, i percorsi dei Piani di rientro, i programmi operativi e le tappe del commissariamento:

Redazione Nurse Times

Fonte: www.salute.gov.it

 

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