Concetto base che deve essere presente nel bagaglio di ogni soccorritore è la necessità di imparare a riconoscere la “persona” che c’è dietro a ogni paziente. Proprio per questo non sono importanti solamente le conoscenze teorico-pratiche da mettere in atto in modo protocollare, ma anche un saper interagire la persona che ci si presenta davanti.
Non è fondamentale solo il “saper fare”, ma anche “il saper essere”, pertanto capacità comunicative e relazionali sono aspetti sui quali è doveroso riflettere affinché una “semplice” azione di soccorso divenga un’ottima serie di azioni di soccorso. Instaurare una relazione positiva con la persona soccorsa vuol dire contribuire in maniera fondamentale alla creazione di un clima accogliente e favorevole per tutti.
Adesso parliamo dei concetti base sui quali focalizzare la nostra attenzione.
Il processo relazionale si instaura grazie ad alcune variabili:
Si comprende da questo schema quanto sia complicato e articolato il processo relazionale con la persona soccorsa, ecco perché occorre utilizzare al meglio le proprie capacità emotive e comunicative per potersi avvicinare a chi sta soffrendo. Pertanto, è importante possedere qualche conoscenza di base sulla propria ed altrui comunicazione.
Comunicare significa “mettere in comune”, condividere. I nostri modi di comunicare sono alla base della vita di tutti i giorni; anche quando ci sembra di non comunicare niente, in realtà stiamo comunque inviando dei messaggi non verbali ad altre persone. Emerge da quanto detto un importante concetto di comunicazione attraverso un linguaggio corporale.
La comunicazione verbale viene attuata per mezzo della parola parlata. Il linguaggio diviene un mezzo per instaurare un contatto con la persona con cui stiamo dialogando e con la quale possiamo condividere concetti, sentimenti e pensieri.
La comunicazione non verbale si realizza con i movimenti corporei, ovvero espressioni e gestualità, la distanza interpersonale, l’abbigliamento e il trucco: questa a primo impatto sembra più complicata da interpretare, ma in realtà è più chiara rispetto a quella verbale. Tutti comprendiamo che il picchiettare freneticamente le dita sul tavolo è sinonimo di nervosismo e che è molto più difficile capirlo da un semplice dialogo esclusivamente verbale. La comunicazione raggiunge il nostro interlocutore nelle seguenti percentuali:
Poniamo adesso la nostra attenzione sugli elementi per mezzo dei quali si realizza il processo di comunicazione.
Ogni comunicazione è un processo circolare dove ad ogni azione comunicativa corrisponde una precisa reazione comunicativa detta “feedback”.
Sono vari gli elementi che regolano questo scambio di informazioni:
MITTENTE ↔ MESSAGGIO ↔ CANALE ↔ DESTINATARIO
DESTINATARIO ↔ MESSAGGIO ↔ CANALE ↔ MITTENTE
È impossibile non comunicare, difatti anche il silenzio può essere una forma di comunicazione. Non esiste qualcosa che non sia un atteggiamento comunicativo. Ogni messaggio ha un aspetto legato al contenuto (ciò che si dice, parole) e un aspetto legato alla relazione (ciò che si fa, gesti).
La relazione alla quale porremo una maggiore attenzione è la “relazione d’aiuto”, nonché lo scambio comunicativo che si instaura tra soccorritore e assistito. Obiettivo principale che si pone questa tipologia di comunicazione è mettere la persona più nella maggiore condizione di benessere.
Ciò può essere ottenuto attraverso tre fasi successive:
Per raggiungere questi obiettivi e quindi essere in grado di dare l’aiuto più adeguato all’interlocutore è utile conoscere alcune tecniche comunicative efficaci, come ad esempio:
Come esistono tecniche comunicative efficaci, vi sono anche altre azioni che ogni soccorritore dovrebbe evitare.
Non si deve:
Queste tecniche, necessarie alla gestione della relazione, devono andare incontro ai bisogni della persona soccorsa (fisiologici, di rassicurazione, di stima e rispetto, d’amore e di autonomia) e naturalmente il soccorritore deve adoperarsi affinché i suoi atteggiamenti e comportamenti siano adeguati a contenere le ansie della persona bisognosa di aiuto.
“Spesso siamo valutati per il modo in cui ci relazioniamo con l’assistito e non per le nostre capacità tecniche…”
Arianna Michi
Ultimi articoli pubblicati
La procedura, eseguita su un paziente ultraottantenne, ha permesso la correzione di una insufficienza funzionale della…
Roma, 24 luglio 2024 – La recente approvazione alla Camera di un ordine del giorno,…
L'Asst Grande Ospedale Metropolitano Niguarda di Milano ha indetto un concorso pubblico, per titoli ed…
Ha provocato tre morti e dodici feriti, il cedimento di un ballatoio di collegamento a Vela…
Parlano di “turnistica insostenibile e massacrante” che ha portato alla sistematica perdita dei turni di…
Patti (Messina) – Un medico e un infermiere sono stati iscritti nel registro degli indagati…
Leave a Comment