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Perché i camici di medici e infermieri sono diventati di colore bianco?

Il camice bianco ha rappresentato il simbolo preminente del personale medico per oltre 100 anni

Molti potrebbero pensare che si tratti di una motivazione igienica oppure organizzativa delle singole strutture sanitarie, ma in realtà non è così

Il camice bianco ha rappresentato il simbolo preminente del personale medico per oltre 100 anni. I primi ricordi che un bambino ha delle visite al quale è sottoposto sono proprio riguardanti “incontri fatti con persone vestite di bianco”.

Per molti studenti universitari, il momento nel quale si indossa per la prima volta il camice bianco rappresenta l’inizio della propria carriera tant’è che in alcune nazioni del mondo esiste una vero e proprio rituale denominato “White Coat Ceremony“.

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Potrà stupire molti il fatto che, prima del XIX secolo, medici e infermieri vestissero esclusivamente abiti neri.

La motivazione che spinse il personale sanitario a virare verso il colore bianco non è certa, ma esistono alcune teorie preponderanti.

Le società professionali dell’epoca basavano il proprio operato sui concetti di “verità” e “candore”, termine derivante dal latino “candidus”, ovvero bianco.

La raffigurazione della giustizia, nel corso dei millenni, è sempre stata una persona vestita in abiti bianchi. Al contrario, il demonio e la morte, venivano rappresentati con colori scuri.

Un’ulteriore ipotesi riguarderebbe il concetto di eleganza: medici e loro assistenti avrebbero indossato abiti neri, venendo così raffigurati in numerosi dipinti dell’epoca, poiché ritenuto colore estremamente formale. Gli incontri tra pazienti e medici difatti erano piuttosto rari e considerati eventi estremamente importanti, quasi di natura solenne.

La terza presunta motivazione potrebbe riguardare il fatto che fino alla fine del XIX secolo, il parere del medico venisse richiesto solo come ultima spiaggia, poco prima che la morte sopraggiungesse nella persona malata e dopo aver provato molti rimedi che attualmente considereremmo non convenzionali.

Nel 1800 infatti, i benefici conseguenti dall’incontro con un medico erano decisamente pochi. Secondo le credenze popolari infatti molte cure proposte sarebbero state inutili se non vere e proprie ciarlatanerie.

In un popolare dipinto di Thomas Eakins intitolato “The Gross Clinic” viene raffigurata una scena tratta dal Jefferson Medical College di Philadelphia. Il dr. Samuel Gross ed i suoi assistenti indossano abiti formali neri, mentre effettuano un intervento chirurgico all’arto inferiore di un giovane paziente.

Dopo il 1875 il concetto di antisepsi prese campo in Europa, grazie al contributo di Joseph Lister. Ciò fece virare la medicina da un insieme di rimedi casalinghi a quella che sarebbe poi diventata una bioscienza. Per la prima volta, l’ottenimento di risultati riproducibili aiutò i ricercatori dell’epoca a comprendere come prevenire le infezioni batteriche.

Tale progresso venne documentato nel dipinto di Eakins del 1889 intitolato “The Agnew Clinic”. Medici e infermieri indossavano indumenti bianchi, come se un nuovo senso di candore fosse insorto nell’ambiente clinico. Il paziente è avvolto in lenzuola bianche e l’infermiera indossa una cuffietta anch’essa di colore bianco.

A partire dal 1910 il sistema formativo riguardante i medici venne rivoluzionato. Molte scuole di medicina borderline vennero chiuse ed il sistema scolastico venne profondamente ristrutturato.

Con il successivo diffondersi della malaria, il concetto di igiene acquisì sempre più importanza. Nel XX secolo le uniformi di medici ed infermieri diventarono ufficialmente bianche. Anche le tonache delle suore appartenenti agli ordini religiosi infermieristici abbandonarono il colore nero.

Nella società moderna, il simbolismo della purezza permane ancora in occasione del matrimonio Cristiano, nel quale la sposa indossa un abito bianco che simboleggia la propria purezza.

Nel XX secolo il camice bianco continua ad essere il simbolo dell’autorevolezza medica e della rispettabilità della persona che lo indossa. Ancora adesso, per molte popolazioni, il camice bianco costituisce la base sul quale fondare una funzionale relazione medico-paziente.

Per molti pazienti, l’immagine del camice bianco può diventare addirittura intimidatoria, per questo motivo spesso i pediatri o gli psichiatri decidono di non indossarlo per ridurre l’ansia nei loro pazienti.

Esiste addirittura una condizione definita sindrome da camice bianco o ipertensione da camice bianco che consiste in un temporaneo innalzamento dei valori pressori che si manifesta solo in determinate circostanze essenzialmente legate a dinamiche di natura emotiva.

Simone Gussoni

Dott. Simone Gussoni

Il dott. Simone Gussoni è infermiere esperto in farmacovigilanza ed educazione sanitaria dal 2006. Autore del libro "Il Nursing Narrativo, nuovo approccio al paziente oncologico. Una testimonianza".

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