Numerosi dati relativi alla professione infermieristica sono stati divulgati da Francesco Maietta, responsabile dell’area Politiche sociali del Censis, Barbara Mangiacavalli (presidente Fnopi) e Tonino Aceti (portavoce Fnopi).
Il 92,7% degli italiani è convinto che servano più infermieri, con punte che arrivano fino al 94,3% nel Nord-Est e al 95,2% tra i laureati.
È opinione comune che il numero degli infermieri debba essere aumentato e che il loro ruolo vada potenziato, per migliorare il servizio sanitario nazionale.
Questi sono alcuni dei principali risultati del Rapporto Censis-Fnopi sugli infermieri e la sanità del futuro, una ricerca realizzata dal Censis per la Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi).
Promossa dai cittadini italiani anche la figura dell’infermiere di famiglia che potrebbe avere un ruolo importante nell’assistenza territoriale. Il 91,4% degli italiani (il 95% delle persone con patologie croniche, il 92,6% dei cittadini nel Sud) ritiene l’infermiere di famiglia e di comunità una buona soluzione per potenziare le terapie domiciliari e riabilitative e la sanità di territorio, fornendo così l’assistenza necessaria alle persone non autosufficienti e con malattie croniche.
Il 51% è convinto che l’introduzione di questa figura professionale faciliterebbe la gestione dell’assistenza, migliorando la qualità della vita dei pazienti e dei loro familiari. Il 47,7% pensa che darebbe loro sicurezza e maggiore tranquillità. Il 22,7% ritiene che innalzerebbe la qualità delle cure.
Alto anche l’apprezzamento per i professionisti. Il 91% degli italiani ha molta o abbastanza fiducia negli infermieri (il dato sale al 93,8% nel Nord-Est e al 93,7% tra gli anziani). Il 68,9% degli italiani valuta positivamente il rapporto avuto in passato con gli infermieri (il giudizio positivo sale al 73,9% nel Nord-Est e al 72,6% tra chi ha in famiglia non autosufficienti). Non solo.
L’83% degli italiani incoraggerebbe un figlio, parente o amico che volesse intraprendere la professione dell’infermiere: il 71% perché lo ritiene un lavoro utile in quanto aiuta chi soffre, il 37,3% perché lo reputa un’attività affascinante che fa crescere come persone, il 32,9% perché consente di trovare lavoro.
Fonte: AdnKronos
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