Nursing Up Trento: “Non va tutto bene. Nodi della sanità vanno affrontati subito”

Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma di Cesare Hoffer, coordinatore provinciale del sindacato infermieristico.

Siamo fortemente preoccupati per l’attuale evoluzione della pandemia, viste le condizioni psicofisiche del personale sanitario, in primis quello infermieristico, che ha un’età media elevata (50 anni) ed è provato da questi lunghi mesi di lavoro straordinario. I nostri professionisti sono stanchi, estenuati, molti sono ricorsi al supporto psicologico, aumentano le malattie e si moltiplica il burnout tra gli operatori.

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Ora più che mai è necessario tutelate il benessere dei nostri colleghi e garantire loro un’adeguato recupero psicofisico tramite ferie e riposi. In molti casi appaiono rassegnati e non hanno la speranza che le cose possano migliorare. In alcuni reparti, particolarmente impegnati nell’emergenza Covid, il personale ha fatto pochissime ferie dall’estate scorsa, alcuni pensano di abbandonare la professione e in qualche caso purtroppo l’hanno già fatto.

Una categoria sempre più stressata appare ancor più vulnerabile e a rischio di ammalarsi! L’84% degli operatori sanitari che hanno contratto il coronavirus in Trentino sono infermieri (dati Inail). Smettiamola di dire che va tutto bene e iniziamo ad affrontate quelli che sono i veri nodi da sciogliere. Ora chiediamo alla Giunta e all’Azienda sanitaria un deciso cambio di passo: non è possibile che le nostre richieste non trovino mai adeguato riscontro e risposta.

Ora ci vogliono celeri e adeguate assunzioni. Tra qualche settimana al Polo didattico trentino si laureeranno i nuovi infermieri: assumiamoli subito! Abbiamo un contratto ormai scaduto da oltre due anni, e per il rinnovo del contratto 2019/2021 a Trento non è stato stanziato nemmeno un euro, mentre a livello nazionale per la valorizzazione dei professionisti sanitari sono già stati previsti 435 milioni di euro.

Come possiamo attrarre nuovo personale nella nostra provincia, se non diamo all’esterno concreti segnali di voler valorizzare i professionisti sanitari? Di contro, quando si tratta di valorizzare determinate figure apicali a livello provinciale i soldi si trovano subito e i provvedimenti si adottano immediatamente!

Avevamo chiesto un incontro in Apran

per la valorizzazione di funzioni e competenze avanzate dei nostri professionisti, e nell’incontro di dicembre in assessorato alla Salute ci era stata garantita la convocazione di un tavolo provinciale per normare dal punto di vista giuridico/contrattuale l’istituenda figura dell’infermiere di famiglia e di comunità, che giocherà un ruolo fondamentale nell’ambito territoriale e nelle strutture intermedie. Ora riteniamo prioritario e necessario definire subito in Apran un quadro di riferimento giuridico/contrattuale di carattere generale per le figure specialistiche, senza subordinare  questo passaggio alla preannunciata riorganizzazione aziendale (come vuole la Provincia!), che sarà attuata nei prossimi mesi.

Le funzioni specialistiche possono essere contrattualmente attivate subito, senza ulteriori e inutili perdite di tempo, essendo tra l’altro già finanziate. Una volta create, potranno poi essere declinate in Azienda sanitaria, tenendo presente le esigenze organizzative dell’Azienda sanitaria e in accordo con le organizzazioni sindacali. La celere individuazione di concrete risposte su materie che implementerebbero la qualità delle prestazioni dei nostri professionisti, sarebbe a diretto vantaggio dei nostri cittadini/utenti.

Avevamo inoltre sollevato a più riprese la questione dell’inadeguata dotazione di divise a livello dell’assistenza territoriale. Nell’incontrodi martedì con i vertici dell’Azienda sanitaria un primo importante passo è stato fatto e a breve verranno rivisti i vari capitolati d’appalto. Infine abbiamo sollecitato Provincia e Azienda sanitaria per attribuire l’indennità malattie infettive al personale particolarmente impegnato nel fronteggiare la pandemia da Covid: sono mesi che attendiamo una concreta risposta.

Si può continuare a dire “che va tutto bene e che tutto è sotto controllo”, continuando a perdere per strada validi professionisti che hanno dato un’intera vita professionale a questa Azienda e alla salute pubblica. Oppure si possono cambiare atteggiamento, spirito e scelte, dimostrando che tutti fanno parte veramente di un’unica squadra e di un’unica Azienda, riconoscendo finalmente agli infermieri e ai professionisti sanitari del comparto quella centralità di ruolo che meritano per il loro impegno, la loro professionalità e il loro sacrificio.

Redazione Nurse Times

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