Infermieri

Nursing Up Trento: “Il 5 dicembre la sanità pubblica si ferma anche in Trentino Alto Adige”

Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma di Cesare Hoffer, coordinatore Nursing Up Trento.

Nursing Up ha proclamato uno sciopero nazionale di 24 ore per il giorno 5 dicembre. I professionisti infermieri e sanitari delle province di Trento e Bolzano manifesteranno congiuntamente a Bolzano lo stesso giorno, in piazza S. Magnago, dalle 14:30 alle 16:30.

Le iniziative di protesta riguarderanno tutti professionisti sanitari della sanità pubblica, comparto e dirigenza medica. Infatti anche i sindacati medici Cimo-Fesmed e Anaao Assomed sciopereranno e manifesteranno con noi.

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Il Governo nazionale appare sempre più in uno stato confusionale, le Province di Trento e Bolzano sono al palo e in stallo per dinamiche politiche interne, la sanità pubblica è ormai in una crisi che appare irreversibile: è giunto il tempo che la politica si assuma le proprie responsabilità nei confronti dei professionisti sanitari e dei cittadini, perché la salute è un diritto universale e costituzionale che deve essere tutelato.

La nostra voce è inascoltata e ora la parola passerà alla piazza, alla protesta dei nostri professionisti infermieri e sanitari, stanchi, vessati e dimenticati dalle istituzioni dopo essere stati considerati eroi durante la pandemia. Diciamo basta alle medaglie di cartone! Ora scenderanno in campo a difesa della sanità pubblica, a difesa della sicurezza e della qualità delle cure, a difesa del loro benessere lavorativo e familiare, sempre più compromesso.

Assistiamo quotidianamente a fenomeni di migrazione sanitaria, aumento della spesa privata, allungamento dei tempi di attesa, pronto soccorso super affollati. Non è questa la sanità che vogliamo.

È giunto il tempo di riconoscere le nostre competenze e responsabilità, che derivano da una formazione universitaria sempre più elevata ed evoluta. La politica si deve prendere cura del nostro disagio, così come noi ci prendiamo cura dei nostri pazienti, lavorando in condizioni di grande difficoltà, con enormi carichi di lavoro e inadeguato recupero psico-fisico.

Ora occorre un grande investimento economico a livello nazionale e provinciale per rendere attrattive le nostre professioni. Altrimenti continuerà la fuga dei nostri colleghi all’estero e i servizi pubblici decadranno sempre più. Siamo al terz’ultimo posto in Europa come retribuzione e con scarse possibilità di percorsi di carriera.

Le richieste di Nursing Up sono state presentate a livello nazionale e a livello delle singole province di Trento e Bolzano, che sono abilitate a una contrattazione autonoma primaria a livello provinciale, e quindi non solo dovranno recepire i miglioramenti che possono derivare dalla contrattazione nazionale, ma possono agire in autonomia, con fondi e specifiche direttive contrattuali.

Al Governo nazionale abbiamo chiesto:

  • stralcio della norma che taglia le pensioni e peggiora l’opzione donna per le nostre professioniste;
  • riconoscimento delle nostre professioni come lavoro usurante;
  • valorizzazione giuridico-economica dei nostri professionisti infermieri e sanitari (aumento di tutte le indennità);
  • raddoppio della tariffa oraria per le prestazioni aggiuntive;
  • tutela del benessere psicofisico, contro le aggressioni in servizio e la violenza di genere.

Alla Giunta provinciale di Trento abbiamo chiesto:

  • aumento incentivo per rientri in servizio;
  • indennità di confine per arginare la fuga dei professionisti sanitari;
  • ulteriori risorse economiche per il contratto della sanità;
  • indennità di esclusività per tutti i professionisti sanitari che non fanno libera professione extra moenia;
  • aggiornamento professionale in orario di servizio e a carico dell’Azienda;
  • revisione delle dotazioni organiche, oggi inadeguate.

La salute è un bene comune e i professionisti sanitari non possono essere lasciati soli a preservarla. Questo è un problema di tutti i cittadini, che deve essere affrontato e risolto dalla politica.

Redazione Nurse Times

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