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Nuove tecniche di visualizzazione delle vene superficiali

 

 

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Nuove tecniche di visualizzazione delle vene superficiali

 

a cura di  Francesco Del Mastro,  Antonio Del Mastro, Nicola Lorusso.

 

Introduzione

 

La venipuntura e l’incannulamento venoso periferico (IVP) sono tra le manovre più frequentemente eseguite in ospedale.

Il posizionamento di un accesso venoso periferico è una delle manovre piu stressogene soprattutto in ambito pediatrico che si manifesta con conseguenze negative sia per quanto riguarda le loro reazioni agli eventi dolorosi, sia per l’accettazione di qualsiasi altro tipo di intervento assistenziale.
L’esecuzione di questa tecnica infermieristica comporta generalmente maggiori difficoltà rispetto all’esecuzione in pazienti adulti.
Le cause di tale difficoltà sono diverse: nei bambini il calibro dei vasi da incannulare è inferiore rispetto a quello degli adulti, il bambino può opporsi energicamente, nei neonati i vasi sono di difficile palpazione e sia il momento della venipuntura che la ricerca del vaso da incannulare sono associati ad alti livelli di ansia nel bambino e negli operatori. Negli ultimi anni sono stati progettati molti dispositivi allo scopo di facilitare la visualizzazione dei vasi da incannulare per rendere l’inserimento dell’agocannula meno traumatico o meno frequente. Molti fattori tuttavia, influiscono sulla riuscita della venipuntura; nella tabella 1 riportiamo le principali variabili legate alla clinica del bambino ed ai livelli di esperienza dell’Infermiere che esegue la manovra.

Quadro clinico del paziente Infermiere che esegue la manovra
Fattori fisici:–  patrimonio venoso di scarsa qualità–  bambino non cooperante–  pelle scura–  obesità–  ipotensione–  vasocostrizione periferica( paura, freddo,  ansia, farmaci…) –  età–  anni di esperienza come infermiere–  autoefficacia percepita nella manovra di ivp

Tabella n° 1

 

Attualmente esistono diversi dispositivi per rendere più semplice la visualizzazione dei vasi e quindi facilitare l’IVP. Ad esempio, alcuni studi hanno dimostrato l’efficacia del’IVP con tecnica ecoguidata. L’illuminazione transcutanea è stata utilizzata con successo per molti anni in ambito neonatologico, e più recentemente è stato allargato il suo utilizzo su bambini di tutte le età. 

Sono invece relativamente di recente introduzione i sistemi di visualizzazione delle vene a raggi infrarossi. Questa metodica si avvale di dispositivi che emettono fasci di luce con frequenza vicina a quella dei raggi infrarossi: la luce emessa dall’apparecchio attraverso diodi con picco di lunghezza d’onda di 760nm è in grado di penetrare ad angolo retto fino a 10mm di profondità da una distanza di 61cm venendo assorbita dall’emoglobina, presente nei vasi sanguigni superficiali, e riflessa dai tessuti circostanti come il grasso sottocutaneo.

 760nm = assorbimento da parte della Hb desaturata

I vasi superficiali si evidenziano quindi direttamente sulla cute del paziente, apparendo come immagini in negativo su fondo chiaro.

Le apparecchiature ad emissione di luce infrarossa in commercio sono in grado di emettere infrarossi a diversa lunghezza d’onda e con vari colori visibili sulla pelle del paziente (rosso, verde, blu); le metodiche che permettono la venipuntura sono di due tipi:

–          metodo diretto

 vi è la visualizzazione diretta della vena da parte dell’operatore (figura n°2)

 

Figura n°2

 

–          metodo indiretto

la luce infrarossa permette la visualizzazione della vena sulla pelle del paziente (figura n°3)

 

          

Figura n°3 (veinviewer)

 

Vantaggi nell’utilizzo dei visualizzatori ad infrarossi nella pratica clinica pediatrica

Tutti i vari modelli di visualizzatore ad infrarossi hanno in comune la caratteristica di non riscaldare la cute del paziente, di non emettere radiazioni e di non dover essere posizionati a contatto con la cute.                                                                                     Lo studio che viene preso in considerazione di seguito è stato eseguito con visualizzatore ad infrarossi Vein viewer (figura 3) allo scopo di valutarne l’efficacia in termini di percentuale di successo nella procedura dell’IVP al primo tentativo, numero di tentativi di IVP per paziente e tempo necessario per completare la procedura. 

Il disegno di studio è stato di tipo quasi-sperimentale controllato con campionatura non randomizzata. Sono stati arruolati nello studio 241 bambini di età compresa tra 0 e 17 anni; 150 bambini sono stati assegnati al gruppo di controllo e 91 al gruppo sperimentale. Il range dell’età nel gruppo di controllo variava da 3 giorni a 17 anni, con un’età media di 5,7 anni, mentre nel braccio sperimentale il range dell’età è tra 11 giorni e 17 anni, con una media di 9 anni. Tutti i pazienti arruolati sono stati sottoposti a venipuntura, per l’esecuzione di un prelievo ematico o per un IVP: nel gruppo sperimentale la venipuntura è stata eseguita con l’impiego del dispositivo a infrarossi mentre nel gruppo di controllo la manovra è stata eseguita nella maniera classica, senza l’ausilio di apparecchiature. In entrambi i bracci dello studio, dopo il secondo tentativo non riuscito, il bambino esce dallo studio e l’Infermiere può scegliere se proseguire i tentativi successivi utilizzando la stessa tecnica o cambiarla, introducendo o eliminando l’impiego del VeinViewer.                                                                                              

La percentuale di successo al primo tentativo è stata del 49% nel gruppo di controllo contro l’80% nel gruppo sperimentale. 

I dati emersi mostrano inoltre che:

1) i bambini trattati con dispositivo a infrarossi che erano stati in passato sottoposti a venipuntura con metodo tradizionale hanno riferito di sentirsi meno spaventati quando viene impiegato un macchinario per la venipuntura, 2) gli Infermieri hanno riferito una maggior facilità nella visualizzazione dei vasi e nella percezione del loro decorso nell’arto, 3) un generale apprezzamento nei confronti dell’introduzione nell’assistenza di tecnologie di nuova generazione. Un limite dello studio consiste nell’auto registrazione dei dati relativi ai tentativi di venipuntura eseguita dallo stesso Infermiere che esegue la manovra. E’ pertanto ipotizzabile una sottostima del numero delle manovre fallite. Inoltre lo studio è stato condotto unicamente in un reparto di chirurgia pediatrica, non è stato quindi possibile testare l’efficacia del dispositivo su diverse popolazioni di pazienti.

L’introduzione dei dispositivi ad infrarossi permette non solo una diminuzione dei tentativi di venipuntura e quindi successo al primo tentativo ma anche un notevole risparmio economico e riduzione dei tempi con conseguente comfort del paziente; infatti uno studio ha stimato che la diminuzione del numero di tentativi per eseguire una venipuntura dal 50% all’80% permette un risparmio di circa 520 euro ogni 100 IVP, questo significa che in un reparto dove si praticano 1000 IVP al mese in un anno si può ottenere un risparmio fino a 62.400 euro.

È da prendere in considerazione inoltre che trattandosi di uno strumento non invasivo e innocuo non vi è nessun rischio di contaminazione pertanto nessuna correlazione si pone in evidenzia con le infezioni ospedaliere legate all utilizzo del dispositivo.

 

Conclusioni

La tecnologia della venipuntura si affermerà certamente come tecnica di imaging preferenziale per la visualizzazione per incannulare le vene superficiali non solo in ambito pediatrico ma i suoi benefici saranno soprattutto evidenti sul paziente adulto in modo da migliorare il rapporto costo efficacia e aumentare il comfort del paziente in termini di accuratezza e facilità d’ uso.

Numerose sono le applicazioni piu diffuse per l’utilizzo della tecnologia veinwiever:

• Facilità di accesso alle vene senza più errori in flebologia, medicina d’urgenza, sui neonati, in pazienti anziani o obesi.
• Consente la mappatura delle vene.
• Consente la visualizzazione delle vene superficiali durante la scleroterapia.
• Flebologia (laser, scleroterapia e mappatura vene)
• Medicina d’urgenza (prelievi per laboratori analisi)
• Visualizzazione delle vene in adulti e bambini
• Visualizzazione delle vene del viso e delle gambe
• Transilluminazione neonatale

Non bisogna dimenticare comunque che pochi sono gli studi randomizzati che comprovano l’efficacia del dispositivo non solo in ambito pediatrico ma soprattutto è da considerare che sono minimi i dati che si hanno a riguardo sul paziente adulto.

 

Bibliografia

Hess, H., A Biomedical Device to Improve Pediatric Vascular Access Success. Pediatric Nursing (2010); 36 (5):259-263.

Pittiruti, M., Lamperti, M., Nuove tecniche di visualizzazione delle vene superficiali

Larsen, P., Eldrige, D., Brinkley, J., et al. Pediatric Peripheral Intravenous Access. Does Nursing Experience and Competence really make a difference? J Infus Nurs (2010);33:226-235.

Redazione Nurse Times

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