La Fondazione Nobel ha sottolineato che la scoperta di Karikó e Weissman ha modificato radicalmente la comprensione di come il RNA messaggero interagisce con il sistema immunitario. Questo progresso scientifico ha permesso lo sviluppo di “un vaccino diretto contro una delle più grandi minacce alla salute umana dei tempi moderni”, il COVID-19.
Katalin Karikó, ungherese di 68 anni, è diventata la tredicesima donna a ricevere il Nobel per la Medicina. Questo riconoscimento si unisce a una lunga lista di premi scientifici che ha guadagnato nel corso della sua carriera. Drew Weissman, il suo collega americano di 64 anni, condivide questo onore per la loro collaborazione pionieristica.
Non è la prima volta che Karikó e Weissman vengono celebrati per i loro contributi alla scienza. Nel 2021, avevano già ricevuto uno dei premi “Breakthrough”, comunemente noti come gli “Oscar della scienza”, per lo stesso motivo per cui ora sono stati premiati dalla Fondazione Nobel.
Questa è la seconda volta nella storia del Nobel per la Medicina che viene premiata una scoperta legata ai vaccini. L’ultima volta è stata nel 1951, quando Max Theiler fu premiato per aver sviluppato il vaccino contro la febbre gialla.
Le radici di Katalin Karikó risalgono all’Ungheria, dove è nata nel 1955 a Szolnok. Dopo aver completato i suoi studi di dottorato presso l’Università di Szeged, ha continuato la sua formazione negli Stati Uniti, lavorando alla Temple University di Philadelphia e successivamente all’Università della Pennsylvania. Nel 2021, è tornata all’Università di Szeged e ha anche ottenuto una cattedra presso la Perelman School of Medicine dell’Università della Pennsylvania.
Drew Weissman, nato nel 1959 negli Stati Uniti a Lexington, ha conseguito il suo dottorato presso l’Università di Boston nel 1987. Ha lavorato presso il Beth Israel Deaconess Medical Center della Harvard Medical School e poi nei National Institutes of Health. Dal 1997, Weissman è stato un membro della facoltà della Perelman School of Medicine dell’Università della Pennsylvania.
Un elemento interessante da notare è che, negli ultimi sessanta anni, il tempo medio che trascorre tra la scoperta e il riconoscimento del Premio Nobel è raddoppiato. Per la Medicina, la media è di 26 anni, mentre per la Chimica è addirittura di 30 anni. Questo dimostra quanto la ricerca scientifica richieda tempo, dedizione e pazienza.
Karikó e Weissman rimarranno nella storia della medicina come pionieri di un nuovo approccio alla prevenzione delle malattie infettive.
Redazione NurseTimes
Scopri come guadagnare pubblicando la tua tesi di laurea su NurseTimes
Scarica la tua tesi di laurea: tesi.nursetimes.org/index.php
L'Arnas Civico di Palermo ha indetto una selezione pubblica urgente per la formazione di una…
Approfondire la conoscenza di arbovirus, tra cui Zika, Dengue, Chikungunya, West Nile e virus meno…
Un team di ricercatori della Northwestern University, in Illinois, potrebbe aver trovato la soluzione per…
Negli ultimi anni la professione infermieristica è radicalmente cambiata. Si è assistito a un’evoluzione in…
L'Asp Ragusa ha indetto un avviso di mobilità regionale e interregionale, tra aziende ed enti…
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa dell'associazione scientifica AIOS. Serpeggia preoccupazione tra le società scientifiche…
Leave a Comment