New Delhi: il super batterio che preoccupa la Toscana (e l’Italia)

Tanti i casi registrati in meno di un anno. La Regione ha nominato un gruppo tecnico di coordinamento e monitoraggio.

Il New Delhi rappresenta un fenomeno senza precedenti in Italia, dove quest’anno ha colpito parecchie persone. Un fenomeno particolarmente avvertito con particolare intensità in Toscana (specie nella parte nord-occidentale), dove è stato isolato nel sangue di 75 pazienti tra il novembre 2018 e l’agosto 2019. Luglio è il mese col maggior numero di contagi a livello regionale (13, mediamente uno ogni due gironi e mezzo), seguito a ruota da marzo (12).Il super batterio resistente agli antibiotici desta non poca preoccupazione, come si evince da una nota comparsa sul sito dell’Agenzia regionale della Sanità, che ogni settimana pubblica un report in merito: “i casi sono risultati letali nel 40% dei pazienti con sepsi (infezione grave), percentuale paragonabile alla letalità per questa condizione causata da altri batteri resistenti agli antibiotici carbapenemici (antibiotici utilizzati per infezioni gravi)”.Il 10 settembre la Regione ha anche nominato, con decreto del governatore Enrico Rossi
, un gruppo tecnico di coordinamento e monitoraggio di ambito Aid per un “approccio integrato alla prevenzione e al contrasto delle infezioni correlate all’assistenza, all’antimicrobico-resistenza e alla sepsi”. Ne fanno parte: i sette referenti del Piano nazionale di contrasto all’antimicrobico-resistenza (Pncar); il coordinatore del gruppo regionale di lotta alla sepsi; i responsabili regionali di politiche del farmaco, prevenzione collettiva, qualità dei servizi e reti cliniche, politiche per l’integrazione socio-sanitaria, organizzazione delle cure e percorsi di cronicità.Rossi lo ha poi integrato con le nomine di Fabrizio Gemmi, esperto di infezioni (designato da Ars), Bruno Viaggi, esperto di infezioni correlate all’assistenza in area critica, Daniela Accorgi, infermiera esperta in prevenzione e controllo delle infezioni, Claudia Pinzauti, rappresentante dei referenti Aid delle strutture ospedaliere accreditate, Isabella Caponi, rappresentante dei referenti Aid delle strutture socio-sanitarie accreditate; Elisabetta Alti, rappresentante dei medici di medicina generale, esperta in prevenzione e controllo delle infezioni, Laurea Rasero, esperta in gestione del rischio clinico e sicurezza del paziente, designata dal Centro gestione rischio clinico della Toscana.Redazione Nurse Times  
Redazione Nurse Times

Leave a Comment
Share
Published by
Redazione Nurse Times

Recent Posts

Assistente infermiere, Giuliano (UGL Salute): “Rischio di confusione su ruoli e responsabilità. Serve riforma per valorizzare oss”

“La figura dell’assistente infermiere è un ibrido che scontenta tutti. Avevamo già sollevato dubbi e…

18/09/2024

Medicina di emergenza: la gestione del paziente acuto e critico dal territorio all’ospedale

La dott.ssa Giulia Tufi consegue un master di II livello e presenta la sua tesi…

18/09/2024

Sanità privata: sciopero nazionale Aiop-Aris il 23 settembre

Coinvolti oltre 200mila lavoratori. Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl: “Serve rispetto per un…

18/09/2024

Non solo Foggia: nuova manifestazione a Roma il 20 novembre. Le richieste di Anaao Assomed, Cimo-Fesmed e Nursing Up

“La manifestazione di Foggia, che ha visto la partecipazione di centinaia di colleghe e colleghi,…

18/09/2024

Infortunio sul lavoro, come funziona per gli infermieri?

L’infortunio è un danno imprevedibile, dovuto a una causa violenta, che si manifesta durante l’orario…

17/09/2024