Napoli, scatta la raccolta firme Fials per dire no alla violenza in corsia

L’iniziativa nasce anche per protestare contro la richiesta di archiviazione del procedimento riguardante una recente aggressione all’ospedale Santobono.

Il sindacato Fials ha promosso una raccolta firme per dire no alla violenza, ma soprattutto per dire no all’archiviazione del procedimento, definito uno “schiaffo vergognoso”. L’iniziativa sta coinvolgendo medici e infermieri napoletani e prende spunto dalle parole di Vincenzo Tipo, primario del Pronto soccorso del Santobono, che ha appunto definito “uno schiaffo vergognoso” quanto accaduto dopo la denuncia di un’aggressione tra le mura dell’ospedale pediatrico. Tutto è cominciato lo scorso settembre quando un uomo ha colpito un infermiere del Santobono con un bastone, procurandogli la frattura di una mano. La Procura di Napoli ha chiesto al gip del Tribunale partenopeo l’archiviazione del procedimento nei confronti dell’aggressione. Nei documenti della stessa Procura si fa riferimento alla “tenuità del fatto”, alla “esiguità del danno e del pericolo” e al fatto che il comportamento dell’uomo non possa ritenersi abituale, ma circoscritto a quell’episodio. La vicenda è diventata il simbolo del disappunto di medici e infermieri, che hanno deciso di sollevare l’attenzione di istituzioni e magistratura per evitare che i casi di aggressione siano senza conseguenze per gli aggressori. «Gli episodi di violenza negli ospedali napoletani sono in aumento – ha dichiarato Lello Pavone (Fials) –, soprattutto dopo la scandalosa sentenza che ha visto un giudice della procura di Napoli giustificare in qualche modo l’aggressione ai danni di un infermiere, stabilendo che il tutto fosse dovuto per un forte stato d’ansia dell’aggressore»
. Spiegano gli organizzatori della raccolta firme Fials: «Siamo indignati perché in nessun modo possiamo e dobbiamo giustificare episodi di violenza così efferati. Anzi, le aggressioni vanno sempre denunciate e combattute, mai giustificate, soprattutto se fisiche ai danni di operatori e in particolare nei confronti di donne, dottoresse, infermiere e operatrici, che tra mille difficoltà, con turni massacranti, soprattutto durante il turno di notte, cercano di portare avanti e garantire i livelli minimi di assistenza». La petizione è partita dall’ospedale San Paolo. «Non ci vogliamo arrendere, e soprattutto non vogliamo che si abbassi l’attenzione su un fenomeno che non accenna a diminuire, ma aumenta sempre di più – ha ribadito il sindacato, ricordando il lancio del’hastag #NongiustifichiamolaViolenza . Non ci saranno colori politici o sindacati che filtreranno la raccolta firme, aperta a chiunque. C’è solo la volontà di consegnare alla Prefettura e alle istituzioni tutte le firme per gridare no alla violenza e ai procedimenti giudiziari che la sottovalutano». Redazione Nurse Times  
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