Morte del paziente per caduta: infermieri prosciolti dall’accusa di omicidio colposo

Il giudice per le indagini preliminari di Genova, con ordinanza del 26 settembre 2018, ha prosciolto alcuni infermieri dall’accusa di omicidio colposo per la morte di un paziente a seguito di una caduta

Importante decisione del Tribunale di Genova. Il decesso era avvenuto dopo la rimozione delle spondine dal letto.

Il giudice per le indagini preliminari di Genova, con ordinanza del 26 settembre 2018, ha prosciolto alcuni infermieri dall’accusa di omicidio colposo per la morte di un paziente a seguito di una caduta. Più precisamente, la rovinosa caduta era avvenuto dopo la rimozione delle spondine dal letto su disposizione del medico, che aveva ritenuto il paziente vigile, orientato e sufficientemente autonomo. Gli infermieri, in un primo momento considerati colpevoli dell’accaduto, sono stati definitivamente scagionati.

A rafforzare la dimostrazione dell’estraneità degli indagati al fatto hanno contribuito le annotazioni del diario infermieristico che riportavano l’orario e la disposizione del medico in merito alla rimozione delle spondine, precedente alla caduta accidentale del paziente. Fondamentale, inoltre, il passaggio allo status di ricoverato normale, come tale tenuto a un comportamento responsabile e collaborativo con il personale medico e/o infermieristico, in ossequio al rapporto di fiducia che deve esistere tra i due versanti. Senza dimenticare il concetto, ricordato dal pm nella richiesta di archiviazione, secondo cui gli infermieri non sono obbligati a “fare la guardia al paziente”

, cioè a stazionare nei pressi del letto per evitare che il ricoverato vi scenda per camminare.
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In definitiva, l’archiviazione si basa su una serie di indici decisivi (non ultimo quello della saturazione delle strutture, che impone l’assunzione di un atteggiamento comprensivo verso tutti gli operatori), quali: la rimozione delle spondine non più ripristinate in difetto di prescrizione medica; la mancanza di presupposti che, in via eccezionale e d’urgenza, avessero potuto legittimare autonomamente il personale infermieristico a provvedere a tale forma di contenzione; la carenza di qualsivoglia obbligo di sorvegliare un paziente che appariva assolutamente in grado di avvertire gli operatori prima di alzarsi.

La decisione del Gip di Genova, dunque, può rinvigorire le speranze di proscioglimento per gli appartenenti al personale infermieristico che si trovino inquisiti per il decesso di un paziente a causa di una caduta, ossia di uno tra gli eventi avversi più frequenti durante il ricovero in ospedale.

 

Giuseppe Papagni

 

ALLEGATO: Ordinanza Gip Tribunale di Genova

 

Giuseppe Papagni

Nato a Bisceglie, nella sesta provincia pugliese, infermiere dal 94, fondatore del gruppo Facebook "infermiere professionista della salute", impegnato nella rappresentanza professionale, la sua passione per l'infermieristica vede la sua massima espressione nella realizzazione del progetto NurseTimes...

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