Milano, meningioma operato per la prima volta con un robotiscopio

L’intervento è stato eseguito all’ospedale San Raffaele con un macchinario che il chirurgo può comandare attraverso semplici movimenti della testa.

All’ospedale San Raffaele di Milano, per la prima volta al mondo, è stato eseguito un intervento neurochirurgico di rimozione di un tumore al cervello usando un robotiscopio, cioè un microscopio-robot che permette di visualizzare in 3D e viene controllato completamente da remoto grazie ai movimenti della testa del chirurgo. L’operazione è stata eseguita nei giorni scorsi dalla squadra guidata da Pietro Mortini, primario di Neurochirurgia. La paziente è una donna cui era stato diagnosticato un meningioma, tumore benigno che rappresenta circa il 15-20% di quelli cerebrali e colpisce prevalentemente le donne di mezza età. La donna ora sta bene ed è stata già dimessa dall’ospedale.

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L’intervento è durato poco più di un’ora ed è stata possibile grazie a questa nuova tecnologia, appena arrivata in Italia e composta da un braccio robotico ad alta precisione, alla cui estremità si trovano un gruppo di telecamere che trasmettono immagini tridimensionali in tempo reale e un casco, indossato dal chirurgo, con due microschermi incorporati per la visualizzazione del campo operatorio e la gestione remota del sistema robotico. Con piccoli e semplici movimenti della testa il chirurgo può impartire i comandi al braccio robotico grazie ai sensori di posizione

e agli accelerometri contenuti nel casco.

«Con il robotiscopio – spiega Mortini – il chirurgo può agire in maniera continuativa, senza interruzioni, per regolare gli ingrandimenti e la messa a fuoco. Ciò grazie alla speciale tecnologia che consente di modificare tutte le impostazioni dell’apparecchio con semplici movimenti della testa, tramutati in movimenti del braccio robotico e delle telecamere tridimensionali ad alta risoluzione. Il campo di applicazione di questa nuova tecnologia sarà tutta la neurochirurgia, con una notevole riduzione dei tempi dell’operazione e una maggior precisione. Il tutto a vantaggio dei pazienti».

Redazione Nurse Times

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