Marche, stipendi tagliati a infermieri, oss e tecnici sanitari dell’Area Vasta 5: sindacati annunciano mobilitazione

Un’ulteriore beffa per chi ha combatte in prima linea contro la pandemia da oltre due anni.

Oltre mille tra infermieri, oss e tecnici sanitari della provincia dell’Area Vasta 5 delle Marche (Ascolio Piceno – San Benedetto del Tronto) si vedranno decurtare 200 euro in media dallo stipendio. Una brutta sorpresa, che arriverà con la prossima busta paga, quella di gennaio 2022. U’autentica beffa per i cosiddetti eroi della pandemia, che nella provincia più meridionale delle Marche hanno affrontato per due anni il coronavirus, tra turni massacranti e il timore costante di essere a loro volta contagiati.

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Il caso è stato denunciato dai sindacati. Maurizio Pelosi, segretario territoriale di Nurdind Ascoli Piceno, ha spiegato: “Durante l’incontro con il nuovo direttore dell’Area Vasta 5, il dottor Esposito, ci è stato comunicato che mancano i soldi del fondo disagio del 2021 per pagare tutto il salario accessorio, ovvero indennità notturna, reperibilità, festivi, straordinari, indennità di presenza. Quindi nel mese di gennaio il pagamento del salario accessorio sarà ridotto del 50%, con decurtazione media di 200/250 rispetto ai mesi precedenti. Questo è il premio per gli infermieri dopo 23 mesi di emergenza”.

Ma non basta: il direttore sanitario ha già annunciato che, se non saranno stanziate risorse aggiuntive, il taglio riguarderà anche la busta paga di febbraio. Continua Pelosi: “Nella mensilità di febbraio il fondo del disagio 2021 sarà  completamente esaurito. Quindi la decurtazione é del 100% , ovvero 400/500 in meno rispetto ai mesi precedenti. Il nuovo direttore ha preso in carico il problema e nei prossimi giorni ci farà sapere come affrontare, e soprattutto ripristinare, il fondo del disagio”.

Il taglio in busta paga si somma ai vecchi problemi della carenza di personale, della rottura del tavolo di contrattazione relativa al fondo 2021 e dei ritardi nel riconoscimento di istituti giuridici e contrattuali. Per questo Nursind, Fials, Uil, Cisl e Cgil hanno congiuntamente annunciato la mobilitazione degli infermieri, con due presidi previsti per il 25 e il 27 gennaio, rispettivamente davanti agli ospedali Mazzoni di Ascoli Piceno e Madonna del Soccorso di San Benedetto del Tronto.

Si sta muovendo anche l’Unione Sindacale di Base di Ascoli Piceno, che ha inviato una lettera diffida al direttore Esposito, all’assessore regionale alla Sanità, Saltamartini, e al governatore marchigiano Acquaroli, chiedendo l’immediato pagamento delle indennità previste dal Ccnl – Comparto Sanità. Spiega il sindacalista Mauro Giuliani (USB): “Abbiamo appreso che nel mese di gennaio 2022 le lavoratrici e i lavoratori dipendenti dell’Area Vasta 5 si troveranno in busta paga la metà degli importi relativi a delle indennità contrattuali loro dovute. Inoltre il personale sanitario, tecnico e ausiliario dell’Area Vasta 5, quello più penalizzato in ambito regionale, non ha ricevuto in busta paga neanche gli emolumenti relativi all’indennità Covid, che spetterebbe loro per il lavoro rischioso che svolgono ed hanno svolto in oltre due anni di pandemia. Quanto accade stride con gli impegni assunti nel recentissimo incontro con il direttore Esposito, il quale aveva rassicurato le rappresentanze sindacali sul corretto pagamento di tutto quanto dovuto al personale sanitario. Nelle Marche, così come nel resto del Paese, gli operatori sono esausti, e le strutture sanitarie di nuovo al collasso. Per questo rilanciamo con forza lo sciopero generale del comparto sanità per il prossimo 28 gennaio, giornata che sarà anche di mobilitazione nazionale per tutta la nostra organizzazione sindacale”

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Sulla vicenda è intervenuto anche Francesco Ameli, neo-segretario provinciale del Pd: “L’Area Vasta 5 ha deciso di dimezzare già da questo mese le indennità contrattuali degli stipendi dei lavoratori del comparso sanità. Per intenderci, festivo, notturno, straordinario, ecetera, mentre dal prossimo mese addirittura queste ultime non saranno pagate (con un taglio in busta paga di 400/500 euro)! Siamo l’unica Area Vasta delle Marche nella quale accade tutto ciò. Perché nelle altre parti della regione no?”.

Prosegue Ameli: “Non bastava l’emergenza pandemica a tenere sotto scacco il personale del comparto sanitario. Ora si aggiunge anche una busta paga ridotta al lumicino. Il personale del comparto, compresi infermieri e oss degli ospedali di Ascoli e San Benedetto, vedranno dimezzate inaspettatamente e senza preavviso le voci del salario accessorio. Uno scandalo, se pensiamo che la Regione Marche ha trovato 50 milioni di euro per gli impianti di risalita nel Maceratese, ma non ne trova neanche uno per il personale sanitario del Piceno”.

E ancora: “Nel Piceno si è perpetuato un tradimento senza precedenti nei confronti dei lavoratori. Se non si troveranno soluzioni immediate, ciò porterà al caos, con inevitabili assenze di personale nei turni di straordinario e un abbassamento della qualità dell’assistenza ospedaliera”

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