Educazione Sanitaria

Malattie Sessualmente Trasmissibili: cosa sono, quali sono e come prevenirle

I giovani tra 15 e i 24 anni rappresentano la fascia di età molto più esposta al rischio e sviluppo di queste patologie

Le malattie sessualmente trasmissibili (MST) costituiscono ad oggi ancora un taboo tra i giovani e non solo, in particolare si tratta di un gruppo di malattie infettive molto diffuse che interessano, a livello globale, milioni di individui ogni anno e la loro prevenzione rappresenta oggi uno degli obiettivi di sanità pubblica ad alta priorità

I giovani tra 15 e i 24 anni rappresentano la fascia di età molto più esposta al rischio e sviluppo di queste patologie.

L’incidenza delle malattie sessualmente trasmissibili nel mondo è in continuo aumento, grazie anche alla maggiore mobilità e all’aumentata tendenza ad avere rapporti sessuali con più partners. Sottogruppi di popolazione particolarmente suscettibili sono:

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  • le donne, per la struttura anatomica dell’apparato genitale più complessa e più favorevole all’insediamento dei patogeni;
  • gli adolescenti, con tessuti genitali ancora immaturi e più recettivi;
  • gli individui con stati di grave deficienza immunitaria.

Secondo l’OMS, ogni anno, a livello globale, sono circa 357 milioni le nuove infezioni di cui 1 su 4 rappresentate da: clamidia, gonorreasifilide e tricomoniasi. 

Una adolescente su 20 presenta un’infezione batterica acquisita per via sessuale, e l’età in cui tali infezioni si presentano sta diventando sempre più bassa. Si stima che più di 500 milioni di persone abbiano un’infezione genitale dovuta a virus herpes simplex (HSV). Oltre 290 milioni di donne hanno un’infezione da papillomavirus umano (HPV), una delle IST più letali.

Le IST possono causare importanti danni alle tube di Falloppio, responsabili del 30% – 40% dei casi di sterilità femminile. Praticamente tutti i casi di cancro cervicale sono legati alle infezioni genitali da HPV. Il cancro della cervice è il secondo tumore più comune nelle donne, con circa 500.000 nuovi casi e 250.000 decessi ogni anno.

Gli agenti responsabili delle malattie sessualmente trasmissibili si trasmettono attraverso qualsiasi tipo di rapporto sessuale (vaginale, anale, orale) per contatto con i liquidi organici infetti (sperma, secrezioni vaginali, sangue, saliva).
Inoltre, si possono trasmettere attraverso il sangue (es. trasfusioni, contatto con ferite, scambio di siringhe, tatuaggi, piercing) o con i trapianti di tessuto o di organi (HIV, HBV, HCV, Sifilide), e infine, per passaggio diretto dalla madre al feto o al neonato durante la gravidanza, il parto, o l’allattamento (es. HIV, virus dell’epatite B, herpes genitale, sifilide, gonorrea, clamidia).

Le IST sono molto spesso asintomatiche, favoriscono l’acquisizione e la trasmissione dell’HIV, possono comportare gravi sequele e complicanze (in caso di mancata o errata diagnosi e terapia), quali: sterilità, gravidanza ectopica, parto pretermine, aborto, danni al feto e al neonato, tumori.
Le IST batteriche e da protozoi si curano efficacemente con gli antimicrobici, mentre per le IST virali (herpes genitale e condilomi acuminati) sono disponibili terapie antivirali e un nuovo vaccino anti-HPV.

L’elevata diffusione delle MST sembra essere legata a:

  • carenze educative ed errori di tipo comportamentale
  • difficoltà a ricorrere alle strutture che offrono servizi di prevenzione e diagnosi
  • significativo calo della percezione del rischio di infezione.

Tenuto conto che nell’insieme le MST si associano a una morbilità e mortalità rilevante a causa delle numerose complicanze che possono provocare all’apparato riproduttivo, risulta fondamentale la diagnosi precoce e un adeguato trattamento.
Tuttavia, considerato il decorso spesso asintomatico o il quadro clinico aspecifico di molte di queste infezioni, la strategia migliore da adottare è la prevenzione  attraverso l’informazione e l’educazione a comportamenti sessuali responsabili.

E’ fondamentale l’informazione sugli strumenti necessari a ridurre il rischio di contagio, quali l’uso del preservativo ed eseguire alcune vaccinazioni ad oggi disponibili.

Un vaccino che viene raccomandato alle donne in giovane età è quello per il Papilloma virus (HPV), previene l’infezione e potrebbe ridurre i decessi correlati al cancro del collo dell’utero. Il vaccino per l’HPV può essere utilizzato anche nei maschi per prevenire la formazione di condilomi, ma anche lo sviluppo di tumori della regione ano-rettale e faringea.

Altro vaccino disponibile è quello per l’epatite B, consigliato per i soggetti con sospetta infezione e fortemente raccomandato, insieme a quello per l’epatite A, ai soggetti con comportamenti a rischio, quali gli uomini che fanno sesso con uomini (MSM), i consumatori di sostanze e le persone che vivono con l’HIV.

Il dispositivo medico più efficace nel prevenire la trasmissione delle malattie a trasmissione sessuale rimane comunque il preservativo, il cui uso corretto limita non solo la trasmissione dell’infezione attraverso i liquidi organici, ma anche il rischio di contrarre per semplice contatto l’herpes genitale, la sifilide, l’ulcera molle e l’HPV. Esistono in commercio diversi contraccettivi di barriera in alternativa al preservativo maschile, ad esempio: il preservativo femminile, cappuccio cervicale, diaframma;

Altra categoria è quella dei contraccettivi ormonali, farmaci molto diffusi e, per molte donne sessualmente attive con partner fisso, costituiscono il metodo anticoncezionale di prima scelta. È comunque doveroso sottolineare che l’utilizzo di metodi contraccettivi ormonali NON protegge in alcun modo da malattie sessualmente trasmesse. Per questa ragione, gli anticoncezionali ormonali non sono indicati per i rapporti sessuali occasionali o con partner multipli. Tra questi troviamo: la pillola extra-progestinica, minipillola, cerotto contraccettivo, anello vaginale, contraccettivi iniettabili, spirale ormonale.

E nel caso in cui abbia avuto un rapporto sessuale non protetto?

E’ utile sapere che in farmacia possiamo trovare anche dei contraccettivi d’emergenza, che possono proteggere da gravidanze indesiderate ma non dalle malattie sessualmente trasmissibili, possiamo citare ad esempio la “famosa” pillola del giorno dopo. Si raccomanda prima dell’assunzione la consulenza da uno specialista.

Le principali malattie sessualmente trasmissibili sono: candida, clamidia, herpes genitale, Aids, papillomavirus, trichomonas, pediculosi, sifilide;

CANDIDA

Il termine Candida viene comunemente utilizzato come sinonimo di candidosi o candidiasi, un’infezione causata da un fungo (più precisamente un lievito).
La stragrande maggioranza delle candidosi è causata dalla Candida albicans, che abita normalmente sulle mucose genitali e nel cavo orale.

In determinate circostanze, legate a particolari condizioni in cui si trova la persona (per esempio, lievi stati di deficit immunologico, uso di antibiotici, uso della pillola contraccettiva, diabete ecc.) la candida può crescere velocemente e più abbondantemente, provocando sintomi fastidiosi e irritazioni alle mucose.

Circa 2/3 di tutte le donne in età fertile ha avuto almeno un episodio di candidosi vaginale nell’arco della sua vita che, nel 4-5% dei casi, si trasforma in vaginite ricorrente cronica (se si verifica in più di 3 episodi all’anno), estremamente difficile da controllare e quasi mai curata in via definitiva prima della menopausa.

CLAMIDIA

Si tratta di un batterio gram-negativo, la Chlamydia trachomatis.

La clamidia rientra nelle infezioni sessualmente trasmesse più frequenti ed è più diffusa nella popolazione giovanile fra i 15 e i 25 anni, con una percentuale del 7,7% rispetto al 5,5% della popolazione generale.

Nella donna questa infezione decorre spesso in maniera sintomatica, ma può provocare importanti conseguenze, tra cui:

  • possibi danni alle tube di Falloppio
  • malattia infiammatoria pelvica o PID
  • gravidanza extrauterina
  • insorgenza di infertilità.

Nell’uomo si possono manifestare infezioni dell’epididimo (tubicino con numerose circonvoluzioni situato nello scroto, sul testicolo, che consente il passaggio dello sperma), danno ai testicoli e infezioni alla prostata (ghiandola del sistema riproduttivo maschile deputata alla formazione del liquido seminale).

HERPES GENITALE

Responsabili dell’infezione due ceppi virali, l’Herpes simplex tipo 1(HSV-1) e l’Herpes simplex tipo 2 (l’HSV-2).

La maggior parte dei casi ricorrenti di herpes genitale è causata dall’HSV-2.

Tuttavia, una proporzione sempre maggiore di casi di infezione anogenitale da herpes è attribuibile all’HSV-1, maggiormente responsabile dell’herpes labiale.

L’infezione provoca lesioni cutanee localizzate prevalentemente nell’area vulvo-vaginale, sul pene, intorno all’ano, su natiche e cosce, caratterizzate da vescicole spesso dolorose.

L’incidenza dell’infezione da herpes genitale è rimasta costante nell’ultimo decennio, con una diffusione nella popolazione generale di circa l’8%.

AIDS

Aids (Acquired immune deficiency sindrome) significa “sindrome da immunodeficienza acquisita”.

Nelle persone malate di Aids le difese immunitarie normalmente presenti nell’organismo sono fortemente indebolite a causa di un virus denominato Hiv (Human immunodeficiency virus) e non sono più in grado di contrastare l’insorgenza di infezioni e malattie, più o meno gravi, causate da altri virus, batteri o funghi (infezioni/malattie opportunistiche).
E’ questo il motivo per cui l’organismo di una persona contagiata subisce malattie e infezioni che, in condizioni normali, potrebbero essere curate più facilmente.

L’infezione non ha una propria specifica manifestazione, ma si rivela esclusivamente attraverso gli effetti che provoca sul sistema immunitario.

Una persona contagiata dal virus viene definita sieropositiva all’Hiv.
In questa fase viene riscontrata la presenza di anticorpi anti-Hiv, ma non sono ancora comparse le infezioni opportunistiche.
In questo periodo il soggetto può aver bisogno di farmaci antiretrovirali che combattono l’infezione.
Pur essendo sieropositivi, è possibile vivere per anni senza alcun sintomo e accorgersi del contagio solo al manifestarsi di una malattia opportunistica. Sottoporsi al test della ricerca degli anticorpi anti-Hiv è, quindi, l’unico modo di scoprire l’infezione.

L’introduzione di terapie antiretrovirali (Haart), che riducono e bloccano la replicazione virale, ha migliorato la qualità di vita e prolungato la sopravvivenza delle persone sieropositive.

PAPILLOMA VIRUS

L’infezione da papillomavirus (HPV – Human Papilloma Virus) è in assoluto la più frequente infezione sessualmente trasmessa; l’assenza di sintomi ne favorisce la diffusione poiché la maggior parte degli individui affetti non è a conoscenza del processo infettivo in corso. L’infezione da HPV è più frequente nella popolazione femminile.

Esistono circa 100 tipi di papillomavirus differenziati in base al genoma. Alcuni sono responsabili di lesioni benigne come i condilomi (specie tipo 6 e 11), altri sono in grado di produrre lesioni pre-invasive (displasie) ed invasive, cioè il tumore della cervice uterina (specie tipo 16 e 18).

Generalmente il tempo che intercorre tra l’infezione e l’insorgenza delle lesioni precancerose è di circa 5 anni, mentre la latenza per l’insorgenza del carcinoma cervicale può essere di decenni.

Il tumore della cervice uterina (collo dell’utero) è stata la prima neoplasia ad essere riconosciuta dall’Organizzazione mondiale della sanità come totalmente riconducibile ad una infezione: essa è infatti causata nel 95% dei casi da una infezione genitale da HPV.

In Italia vengono diagnosticati ogni anno circa 3.500 nuovi casi di carcinoma della cervice uterina e oltre 1.500 donne muoiono a causa di questo tumore.
Per questo è importante mettere in atto misure preventive, basate su programmi di screening, che consentano di identificare le lesioni precancerose e di intervenire prima che evolvano in carcinoma.

TRICHOMONAS VAGINALIS

L’infezione è causata da un protozoo, il trichomonas vaginalis. E’ molto contagiosa.

Nell’uomo è più rara e determina spesso un’infezione subclinica.

La trasmissione può essere diretta, per contatto sessuale, ma anche indiretta, attraverso l’utilizzo di indumenti e oggetti contaminati; queste ultime evenienze sono, però, molto meno comuni.

In gravidanza l’infezione da trichomonas è associata ad un aumento di eventi avversi, come la rottura prematura delle membrane, il parto pretermine e un basso peso alla nascita nel bambino.

La prevenzione dell’infezione si attua con la protezione dei rapporti sessuali e attraverso lo screening di donne con perdite vaginali ricorrenti e in presenza di altre patologie infettive sessualmente trasmissibili come clamidia e gonorrea.

PEDICULOSI

La pediculosi del pube è una parassitosi causata da un insetto parassita dell’uomo, il Phthirus pubis  (volgarmente chiamato piattola, per la sua forma schiacciata), che può infettare la zona del pube e riprodursi, nutrendosi del sangue alla base del bulbo pilifero e deponendovi le uova.

Può infettare anche le ascelle, i peli del corpo, i capelli (Phthirus capitis dalla forma ovale), le ciglia, le sopracciglia.

La pediculosi si può considerare una malattia sessualmente trasmissibile, in quanto il parassita si trasmette facilmente per contatto sessuale, ma più raramente, anche attraverso il contatto con il vestiario, la biancheria da letto ecc., sui quali siano rimasti uova o parassiti.

Le persone che ne sono affette si rivolgono al medico o perché manifestano prurito o perché notano i pidocchi sui peli pubici.

SIFILIDE

La sifilide è una delle più importanti malattie sessualmente trasmissibili.

L’infezione è causata da un batterio (Treponema pallidum) che si riproduce facilmente sulle mucose dei genitali e della bocca.
Il contagio avviene, dunque, in seguito a rapporti sessuali non protetti da preservativo, sia genitali, che orali con una persona infetta.

Negli ultimi anni la sifilide si è nuovamente diffusa anche in Italia e il rischio di contrarla è aumentato.

Il batterio della sifilide viene trasmesso attraverso contatto diretto con le lesioni che si manifestano nel corso della malattia e che spesso possono passare inosservate o essere sottovalutate, poiché sono spesso indolori.

Sulla base dei rilievi clinici l’infezione sifilitica viene classificata in diversi fasi:

  • sifilide primaria
  • sifilide secondaria
  • sifilide terziaria

Le varie fasi si sovrappongono e vengono utilizzati per indicare i diversi trattamenti ed il follow-up.

La sifilide è una malattia complessa, che, se non curata, può portare a varie complicanze, come cardiopatie, demenza, cecità, paralisi e morte.

Il presente articolo è stato redatto puramente a scopo informativo. Non prendere mai autonomamente decisioni sulla tua salute senza aver consultato prima un professionista della salute come il tuo infermiere, ostetrico/a o medico di fiducia.

Francesco Ferrieri, Laureando in Infermieristica

Bibliografia:

  1. Ministero della Salute (www.salute.gov.it)
  2. Sexually transmitted infections, OMS
  3. Linee guida OMS per il trattamento della gonorrea (in lingua inglese)
  4. Linee guida OMS per il trattamento della sifilide (in lingua inglese)
  5. Linee guida OMS per il trattamento della clamidia (in lingua inglese)
Redazione Nurse Times

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