Molte sono le tutele per chi è affetto da malattia oncologica o deve assistere un famigliare in queste condizioni. Agevolazioni sul luogo di lavoro, ma non solo. Ci sono anche indennità di accompagnamento ed esenzioni specifiche. Vediamole nel dettaglio, partendo da quelle previste sul luogo di lavoro.
I malati oncologici a cui sia riconosciuto un handicap in situazione di gravità possono assentarsi dal lavoro e godere dei permessi retribuiti previsti dalla Legge n. 104/92 nella misura alternativamente di:
3 giorni al mese di permesso retribuito spettano anche a coloro che prestano assistenza al malato, vale a dire:
Oltre ai permessi, il malato (o i suoi famigliari che prestano assistenza) possono accedere alle altre agevolazioni previste dalla Legge 104:
I dipendenti famigliari di persona gravemente disabile (come può essere il malato oncologico) possono richiedere un congedo dal lavoro retribuito per una durata massima di 2 anni nell’arco dell’intera vita del richiedente. Il congedo, in ordine di priorità, spetta a:
I malati oncologici a cui sia riconosciuta dall’Inps un’invalidità civile superiore al 50% possono ottenere ogni anno un congedo dal lavoro retribuito per massimo 30 giorni, al fine di dedicarsi alle cure connesse alla propria infermità.
I contratti collettivi o gli usi aziendali possono prevede permessi retribuiti per i dipendenti che devono assentarsi per effettuare visite mediche generiche o specialistiche.
La normativa (DM n. 278/2000) riconosce permessi retribuiti nella misura massima di 3 giorni all’anno in caso di decesso o grave infermità (quale può essere la malattia oncologica) del:
Il dipendente può chiedere un congedo non retribuito di durata non superiore a 2 anni (nell’arco dell’intera vita lavorativa) continuativi o frazionati, per gravi motivi relativi alla situazione personale:
I lavoratori affetti da patologie oncologiche o da gravi patologie cronico degenerative ingravescenti con una ridotta capacità lavorativa hanno diritto alla trasformazione del rapporto da tempo pieno a part-time. La loro richiesta non può essere negata adducendo esigenze aziendali. La ridotta capacità lavorativa deve essere accertata da una commissione medica istituita presso l’Asl territorialmente competente. Il rapporto di lavoro part-time deve essere trasformato nuovamente a tempo pieno a richiesta del lavoratore quando lo stato di salute lo rende possibile.
I lavoratori con malattia oncologica possono presentare all’Inps domanda di invalidità civile che, una volta accertata, comporta tutta una serie di tutele a livello assistenziale. In primis la possibilità di accedere alle liste per il collocamento obbligatorio al lavoro dei disabili. La legge in materia (Legge n. 68/1999) impone alle aziende con almeno 15 dipendenti di avere nel proprio organico un numero di disabili pari a:
Coloro che sono colpiti da malattia oncologica che determina un’invalidità civile del 100%, con conseguente impossibilità di deambulare senza l’aiuto di un accompagnatore, ovvero siano incapaci di compiere gli atti quotidiani della vita possono richiedere all’Inps un’indennità di accompagnamento pari a 517,84 euro mensili per 12 mensilità.
Il riconoscimento della grave disabilità permette al malato di accedere a tutta una serie di agevolazioni previste dalla Legge 104, tra cui:
Redazione Nurse Times
Fonte: www.leggioggi.it
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