Mai abbiamo voluto essere eroi, mai vorremmo essere offesi o aggrediti. Chiediamo solo rispetto

Riceviamo e pubblichiamo il pensiero di Michele Campari, infermiere 51enne originario di Reggio Emilia.


Prima del Covid-19 non eravamo eroi, o cosiddetti tali. Non eravamo coloro che salvavano le vite, non eravamo gli angeli o cosiddetti tali. Non eravamo coloro che accoglievano e curavano i malati e coloro che erano disorientati, spaventati, intimoriti, terrorizzati da questa pandemia.

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Eravamo quelli della pausa caffè, quelli con il posto sicuro che potevano permettersi di perdere tempo e sprecare i soldi dei contribuenti. Tanto che, le testuali parole più diffuse, erano “siete dei parassiti, siete dei perditempo, siete seduti sempre al computer”.

Poi arriva il Covid-19, che di colpo ci trasforma negli eroi (o presunti tali), in coloro che salvano le vite (o presunti tali), addirittura in angeli (o presunti tali). Le sale di attesa dei PS di tutta la penisola si svuotano e arrivano quasi soltanto coloro che hanno la nuova sintomatologia della pandemia (scusate la rima).

Veniamo idolatrati. Iniziano ad apparire i titoloni sui quotidiani e nei telegiornali. Tutti i programmi televisivi ci portano sugli scudi. Nei turni di lavoro ci consegnano pizze omaggio, pasti omaggio, frutta omaggio, verdura omaggio, caffè omaggio, le brioches o croissant omaggio.

Ci fanno ingrassare come “omaggio”… E noi ringraziamo tutti gli autori generosi che hanno fatto tutti questi omaggi…

Passa il tempo e pian piano il virus scema e si riduce. Diventa meno frequente, poi molto meno frequente e poi raro. E siamo tutti contenti…

Medaglie d’oro insignite direttamente dal nostro Presidente della Repubblica e tutti felici e contenti di avere goduto di tale visibilità. Poi pian piano (ma nemmeno tanto) i PS riprendono ad essere frequentati. Tornano i micro traumi di mesi prima, tornano le punture di zecche di 15 giorni fa, tornano le crisi ansiose e tornano gli intorpidimenti causati dall’aver dormito tutta notte sopra una mano o su un fianco.

Torna la maleducazione, torna l’arroganza, tornano le minacce, tornano le offese, tornano i vaffa….. Torna la fretta, il voler essere serviti e riveriti, tornano le pretese. Tornano tante cose, piccole e grandi, e torna L’IGNORANZA.

Quella più subdola e quella più gratuita. Ma attenzione. Perché è vero che tutti noi possiamo avere un poco di ignoranza nei campi che non ci competono, ma anche l’umiltà e la semplice intelligenza di chiedere consigli e pareri. Non di offendere gratuitamente e uscire con la solita frase da parte di chi dice frasi quale “avrete mie notizie” o “dovete vergognarvi”.

Perché qua gli unici meritevoli di vergognarsi siete voi che ci offendete e minacciate. Voi dovete vergognarvi di voi stessi e della vostra ignorante arroganza. Se siete sopravvissuti ad una pandemia baciatevi i gomiti. Perché purtroppo, pur senza conoscerne nessuno, temo che la pandemia abbia colpito e portato con sė le persone che forse meritavano di più. Magari coloro che più di altri (forse) non meritavano di morire…

Come diceva un famoso ed intelligente personaggio, “meditate gente, meditate”. Comunque grazie a chi ci ha nutriti con il cuore ed il buon cibo… MAI ABBIAMO VOLUTO ESSERE EROI, MAI VOGLIAMO ESSERE MINACCIATI E OFFESI O AGGREDITI. SEMPRE CHIEDIAMO RISPETTO…

Michele Campari

Dott. Simone Gussoni

Il dott. Simone Gussoni è infermiere esperto in farmacovigilanza ed educazione sanitaria dal 2006. Autore del libro "Il Nursing Narrativo, nuovo approccio al paziente oncologico. Una testimonianza".

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