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Lea (livelli essenziali di assistenza): possibile inclusione delle prestazioni infermieristiche?

Il disegno di Legge di Bilancio prevede significativi cambiamenti nei livelli essenziali di assistenza (Lea), con vincoli finanziari destinati a garantire l’aggiornamento degli stessi. Una quota di 50 milioni di euro annui è prevista per il 2024, mentre un aumento a 200 milioni è stabilito a partire dal 2025. Questo atto legislativo risponde alle disposizioni della Legge 28 dicembre 2015, n. 208, commi 558 e 559.

La responsabilità dell’aggiornamento dei Lea è affidata alla Commissione nazionale per l’aggiornamento dei Lea e la promozione dell’appropriatezza nel Servizio sanitario nazionale. Questa commissione, istituita dal comma 556 della Legge 208/2015, è presieduta dal ministro della Salute e include rappresentanti delle Regioni, dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), del ministero dell’Economia e delle finanze e dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas).

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La composizione dei cittadini sta subendo cambiamenti, soprattutto in relazione all’età media degli assistiti. Questo riflette un’evoluzione organizzativa del Servizio sanitario nazionale che attribuisce maggiore importanza alle prestazioni infermieristiche, specialmente in risposta alle crescenti esigenze di assistenza domiciliare da parte delle famiglie.

Il Censis stima che le prestazioni infermieristiche a domicilio, non completamente dichiarate, ammontino a circa 800 milioni di euro all’anno. Questa situazione consente a individui insufficientemente formati di offrire servizi infermieristici, compromettendo la qualità delle prestazioni. Per affrontare questa sfida, alcuni suggeriscono l’inclusione delle prestazioni infermieristiche nei Lea.

In merito è stata presentata alla Camera un’interrogazione a risposta scritta al ministro della Salute in materia di aggiornamento delle prestazioni infermieristiche nei Lea, a firma dell’onorevole Francesco Maria Rubano (FI).

L’introduzione del lavoro domiciliare degli infermieri liberi professionisti come prestazioni convenzionate potrebbe rappresentare una soluzione. Ciò, unito ai tradizionali canali di assistenza domiciliare integrata, potrebbe estendere la rete assistenziale, riducendo l’impatto economico sulle fasce più deboli della società e garantendo la qualità del servizio.

Col rinnovo imminente della Commissione nazionale per l’aggiornamento dei Lea si apre la possibilità di bilanciare i livelli di assistenza, includendo le prestazioni infermieristiche. Alcuni sostengono che questo potrebbe essere il momento giusto per riconoscere ufficialmente il ruolo cruciale degli infermieri, proponendo anche l’inclusione di un rappresentante del mondo infermieristico nella composizione della Commissione.

In attesa del rinnovo della Commissione e del dibattito che ne seguirà, la questione rimane aperta: il ministro della Salute considererà l’inclusione delle prestazioni infermieristiche nei Lea e l’integrazione di un rappresentante infermieristico nella Commissione? La risposta potrebbe plasmare il futuro dell’assistenza sanitaria in Italia.

Redazione NurseTimes

Fonte: Nursind

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