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Le professioni sanitarie del comparto, standard qualitativi e quantitativi dei laboratori di diagnostica e interventistica cardiovascolare

Di seguito pubblicato il lavoro del Dott. Antonio Savino sugli standard qualitativi e quantitativi dei laboratori di diagnostica e interventistica cardiovascolare.

Premessa


Questo lavoro, prede spunto dal documento di posizione SICI-GISE sugli standard e linee guida per i laboratori di diagnostica interventistica cardiovascolare pubblicato ad ottobre 2015(1).

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Il fine fondamentale è di definire standard qualitativi e quantitativi fornendo un supporto concreto per la strutturazioni un percorso formativo di addestramento per raggiungere alti livelli di assistenza per il personale infermieristico e tecnico.

Tale documento vuole essere uno strumento dinamico così da consentire future revisioni ed integrazioni sulla base del progresso tecnico operativo.

I progressi scientifici, medici, infermieristici e tecnologici degli ultimi anni hanno comportato la necessità di aggiornare, ridefinire e standardizzare le competenze specialistiche della Cardiologia Interventistica.

In questi ultimi anni, sono stati formulati vari documenti di posizione che definiscono il curriculum di base che deve possedere l’infermiere di cardiologia, definendo degli standard di riferimento che consente agli infermieri stessi di auto-valutare le proprie competenze. 

Tuttavia, i ruoli e le responsabilità dell’infermiere di cardiologia, indipendentemente dall’ambito specifico lavorativo, variano molto in UE, a causa dell’influenza della posizione geografica, del loro posto di lavoro, ma soprattutto per la differenza dei regolamenti normativi professionali del paese in cui lavorano. 

Situazione attuale

Ad oggi lo standard attuato e valido per poter registrare e successivamente standardizzare le conoscenze derivanti dalle reali attività assistenziali e tecniche, è riferito all’Area Nurses & Technicians SICI-GISE con due importanti constatazioni realizzate dalla Società. La prima, condotta nel 2016, ha indagato i modelli organizzativi attualmente adottati dai laboratori di Emodinamica in Italia, mentre la seconda del 2017 ha descritto le competenze di infermieri e tecnici.

Il tasso di adesione complessivo è stato del 79.5% nel 2016 e del 70% nel 2017. Lo status quo sullo stato organizzativo dei laboratori di Emodinamica in Italia mostra come nel 57% delle sale di Emodinamica sia presente un coordinatore delle professioni sanitarie dedicato, il 62% delle sale vede la presenza di due infermieri e un tecnico sanitario di radiologia medica (TSRM) dedicati per procedura, il 12% delle Emodinamiche ha presente il tecnico di fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare.

La survey è andata ad indagare la numerosità e la tipologia del personale del comparto presente nei laboratori (Figura 1).



Autore: Dott. Antonio Savino, AORN CASERTA DIPARTIMENTO SCIENZE CARDIOLOGICHE E VASCOLARI UOC CARDIOLOGIA DI EMERGENZA CON UTIC

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