Lazio, Regione regala notti “da sogno” ai vacanzieri. Ma qualcuno non approva…

A Rita Basso, mamma di una ragazza affetta da una grave disabilità, non è piaciuta l’iniziativa promossa dal governatore Zingaretti: “Noi vogliamo semplicemente dormire”.

Il governatore Nicola Zingaretti ha lanciato la campagna “Più notti, più sogni”, che promette soggiorni gratis a chi visita il Lazio. “Dal 1° luglio – ha sul suo profilo Facebook –, se trascorrerete almeno tre notti consecutive nel Lazio, la quarta sarà pagata dalla Regione. E se ne passerete cinque consecutive, a essere finanziate dalla Regione saranno le due notti successive. La campagna ‘Più notti più sogni’ è pensata per rimettere in moto il turismo, ma anche dare l’opportunità a chi arriva o vive nella nostra regione di conoscere meglio tutte le ricchezze della nostra terra (le sue tipicità, i prodotti, i nostri musei) e di partecipare ai tanti eventi culturali e sportivi. E allora accogliamo in sicurezza tutti coloro che vorranno riscoprire le bellezze della nostra regione”.

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L’iniziativa, però, a qualcuno non è piaciuta. La signora Rita Basso è mamma di Amina (foto), una ragazza malata a livello neurodegenerativo, che necessita di un’assistenza definita h32 e che attualmente non riceve a causa dell’emergenza Covid. Sì, perché gli infermieri sono impegnati su quel fronte e non possono andare da lei per accudirla. Ebbene, la signora Basso, dopo aver letto il post di Zingaretti, ha deciso di scrivergli, manifestando il proprio sdegno per una Regione che sembra essersi dimenticata di lei e di sua figlia. Di seguito il testo della lettera mandata via mail al governatore.

Carissimo Presidente,
chi le scrive è Rita Basso, la mamma di un ragazza disabile assistita in ADI. Approfitto di questo indirizzo mail non per scopi politici, ma, visto che da questa mail la si può invitare, la invito in casa mia a vedere i danni creati dal Decreto n. U000525 del 30/12/2019, a Sua firma, e i danni creati dal completo disinteresse da parte della Regione Lazio per tutte le problematiche scaturite dall’assorbimento da parte della Regione del personale qualificato che era operante sulle nostre assistenze. Parlo al plurale perché oramai siamo molte famiglie ridotte allo stremo.
Le scrivo perché mi sento umiliata nel vedere la Sua iniziativa delle notti pagate a chi verrà nella nostra regione. Certo, è per far ripartire l’economia, ma lei lo sa che noi non dormiamo più da un anno per assistere i nostri cari? Lei lo sa che ci hanno ridotto i materiali di consumo o, peggio ancora, sono diventati di qualità scadente? Lei lo sa che nel decreto c’è la compartecipazione per chi ha assistenze con molte ore? Avete anche il coraggio di chiederci i soldi dell’indennità di accompagnamento??? E devo leggere che pagherete notti a chi VISITA IL LAZIO???
Venga a far visita nelle nostre case, e forse capirà che per noi gli INFERMIERI, e non gli oss, sono vitali! Venga! Capirà che i nostri cari NON POSSONO ESSERE MESSI NELLE STRUTTURE! Venga! Capirà che a noi caregiver dovete quel rispetto che non ci avete mai dato! Venga! Io l’aspetto! Noi caregiver e disabili gravissimi non vogliamo notti da sogno, noi vogliamo semplicemente dormire.
Rita Basso

Redazione Nurse Times

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