Latina, due infermieri del 118 sospesi per assenteismo

Dalle indagini del Nas risulta che attestavano la propria presenza in servizio, ma in realtà erano altrove. Ben 58 gli episodi di abusiva timbratura del badge nei soli due mesi monitorati.

Nella mattinata di oggi i carabinieri del Nas di Latina, coadiuvati dai militari della Compagnia di Terracina, hanno dato esecuzione a un’ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Latina nei confronti di due dipendenti dell’Ares (Azienda regionale emergenza sanitaria) 118 di Latina, in possesso della qualifica di infermiere, ma in servizio quali operatori presso la centrale operativa. Nell’ordinanza si dispone l’applicazione della misura cautelare interdittiva della sospensione dal pubblico servizio per la durata di dieci mesi, nonché il sequestro preventivo finalizzato alla confisca della somma complessiva di 1.533,32 euro.

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I due infermieri finiti nei guai sono un 60enne e un 54enne, entrambi residenti a Terracina, accusati di concorso in truffa aggravata ai danni dello Stato per aver in più occasioni attestato falsamente la propria presenza in servizio mediante l’alterazione del sistema di rilevazione delle presenze, percependo indebitamente la suddetta somma di denaro quale ingiusto profitto nel periodo compreso tra i trascorsi mesi di dicembre e gennaio.

L’attività d’indagine, denominata Trincea

, è stata avviata in seguito di specifica delega del procuratore capo della Procura della Repubblica di Latina, Giuseppe De Falco, mirando ad accertare presunti fenomeni di assenteismo commessi da alcuni dipendenti dell’Ares 118 di quel centro cittadino. Le investigazioni, consistite in reiterati servizi di osservazione, pedinamenti e riscontri effettuati anche con l’utilizzo di sistemi di localizzazione gps e analisi di tabulati di traffico telefonico, hanno permesso di accertare a carico dei due indagati ben 58 episodi di abusiva timbratura del badge nei soli due mesi monitorati, con conseguente indebita retribuzione di ore di lavoro (sia ordinario che straordinario) non effettuate e di buoni pasto non maturati.

Nel corso delle indagini i militari hanno appurato che gli indagati, nel breve periodo attenzionato, si servivano della complicità di altri colleghi (in via di identificazione), a cui consegnavano badge da passare. In particolare, uno dei due destinatari delle misure odierne, sebbene rivestisse l’incarico di responsabile di posizione organizzativa, con funzione di controllo sugli altri dipendenti della centrale operativa dell’Ares, ha certificato consapevolmente le timbrature irregolari dell’altro dipendente indagato.

I carabinieri del Nas hanno documentato come uno dei due, in numerose circostanze, anziché sul luogo di lavoro si trovasse al bar, altre volte a fare la spesa e addirittura in alcune occasioni al mare per fotografare il panorama, per poi postare sui social le foto scattate. La somma di denaro indebitamente percepita ai danni della Regione Lazio è stata interamente recuperata e sottoposta a sequestro sui rispettivi conti correnti.

Redazione Nurse Times

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