False aspettative sulla sanità. Secondo gli scienziati, i medical drama statunitensi come Grey’s Anatomy contribuiscono in modo importante a creare illusioni che collidono non poco con la vita reale e che, per i pazienti, contribuiscono ad abbassare il livello di soddisfazione sulle cure ricevute.
Gli esperti, in una ricerca pubblicata su Trauma Surgery & Acute Care Open, hanno messo sotto accusa la celebre serie tivù con argomentazioni che vanno dalla velocità con cui i pazienti guariscono dopo aver subito gravi lesioni al rischio di morte, passando per l’incredibile capacità degli attori in camice di individuare e curare rapidamente e senza conseguenze un’ampia serie di malattie.
Tutte cose assai poco realistiche, in nome della necessità di tenere gli spettatori incollati allo schermo. Come quantificare, però, un fenomeno di questo tipo? I ricercatori ci hanno provato, confrontando 290 pazienti immaginari in 269 episodi di Grey’s Anatomy coi traumi subiti nella vita reale da 4.812 pazienti nella banca dati nazionale Usa Trauma 2012.
E i risultati hanno dato loro ragione, mostrando delle discrepanze piuttosto marcate: il tasso di mortalità, ad esempio, è stato 3 volte più alto nella fiction che nella vita reale (22% contro 7%); il 71% dei pazienti della serie tivù è passata direttamente dall’emergenza alla sala operatoria, mentre negli ospedali veri avviene solo nel 25% dei casi; tra i pazienti gravemente feriti, metà di quelli “finti” è stata ricoverata meno di 7 giorni in ospedale, mentre nel mondo reale solo il 20% lo ha fatto; tra i sopravvissuti di Grey’s Anatomy
solo il 6% è stato trasferito in una struttura di assistenza a lungo termine, assai meno rispetto al 22% degli utenti reali.Queste le parole degli autori, riportate da Adn Kronos: “Anche se il realismo è un elemento integrante del successo di una fiction in un ambiente di lavoro moderno, che si tratti di un ospedale o di un dipartimento di polizia, gli effetti drammatici richiedono un focus sull’eccezionalità. I medical drama della televisione americana tendono a basarsi su trame che presentano malattie rare, manifestazioni insolite di patologie comuni, lesioni fantastiche o bizzarre e incidenti di massa, il tutto inquadrato in una rappresentazione ‘realistica’ di un tipico ospedale americano”.
Tentando di bilanciare realismo e drammaticità, diventa quasi inevitabile trasmettere agli spettatori qualcosa di molto lontano dalla realtà. Qualcosa che può creargli false aspettative, illusioni e idee distorte. Con inevitabili ripercussioni sulla sanità. Quella vera.
Alessio Biondino
Fonte: Adn Kronos
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