La nuovissima legge sull’omicidio stradale, approvata recentemente a furor di popolo e nata con le migliori intenzioni, forse per la fretta di soddisfare le richieste pressanti dell’opinione pubblica, grazie al “si” del Senato arrivato in data 2 marzo, diventa una legge destinata ad incidere – e pesantemente – anche sulla nostra attività professionale.
Al di là dell’evento casuale che può portare ad un omicidio stradale, e la legge NON include questa ipotesi (sovrapponendosi anche alle leggi che determinano l’omicidio colposo), tale normativa risulta forse troppo semplicistica.
Pensiamo ai mezzi di emergenza extra ospedaliera, tanto per fare un esempio: ambulanze guidate da volontari, auto infermieristiche, auto mediche etc…tutti mezzi che a guardare bene rischiano, per la loro stessa tipologia, in maniera drammaticamente aumentate, di fare incidenti e spesso NON per incoscienza di chi guida, ma proprio per la situazione di emergenza che prevede costanti violazioni (anche se fatte con un criterio che vuole essere “di sicurezza” delle norme di comportamento del codice della strada, con infrazioni di vario tipo: superamento dei limiti di velocità, superamento del rosso semaforico, guida contromano (capita anche in autostrada!) e via andare.
Nel 2014 sono stati 103 gli incidenti di mezzi di soccorso in Italia (fonte COeS www.asaps.it ) ed in mancanza di una revisione in un senso maggiormente garantista prevedo grosse modifiche nelle abitudini, negli organigrammi e nelle preoccupazioni di ciascun operatore alla guida.
Beninteso, alla base di tutto ci deve SEMPRE essere la SICUREZZA e la PRUDENZA, ma questo non deve inficiare un servizio già di per sè ai limiti di questi concetti. Ben vengano quindi le operazioni correttive della norma: che auspico avvengano in tempi brevi e lontano dal “furor di popolo”. Ben vengano procedure da adottare in ogni ambito:
Forse con questi parametri (in Italia un po’ utopistici, ma strano che non si prendano in considerazione in uno stato che fa leggi di “omicidio stradale”) le cose sarebbero REALMENTE più sicure e chi guida mezzi di soccorso, unico, grande, vero responsabile della guida (e spesso coautore del soccorso) si troverebbe meglio.
Piccola riflessione a riguardo: chi guida un mezzo di emergenza (auto medica, auto infermieristica, ambulanza, etc…) la nuova legge sull’omicidio stradale va ad incidere anche nel nostro quotidiano. Ricordo che l’articolo 177 NON tutela completamente chi guida, poichè il riferimento principe è sempre l’articolo 1 del CdS ovvero il concetto di SICUREZZA. Inoltre in Italia la patente professionale NON è prevista.
Ecco il reato di omicidio stradale secondo la nuova legge:
Paolo Formentini
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