Sono numerose le tesi di laurea che arricchiscono il nostro progetto editoriale denominato NeXT che permette ai neolaureati in medicina, infermieristica e a tutti i professionisti della sanità di poter pubblicare la propria tesi di laurea sul nostro portale (redazione@nursetimes.org).
Gentile Direttore di NurseTimes,
mi chiamo Simona Traficante e sono un’infermiera dal 2020.
Venuta a conoscenza della Vostra iniziativa in merito all’eventuale pubblicazione delle tesi di laurea degli studenti delle professioni sanitarie, avrei piacere di presentarVi la mia tesi sperimentale di laurea in infermieristica, dal titolo “Studio sulla necessità della creazione di flussi post triage per supportare l’efficacia e l’efficienza del sistema di triage numerico”.
Il triage è una delle molteplici competenze dell’infermiere di Pronto soccorso e consiste in una rapida valutazione della condizione clinica dei pazienti e del loro rischio evolutivo attraverso l’attribuzione di codici volta a definire la priorità di trattamento. E’ necessario che il triage sia univoco e oggettivo, per questo sono necessari protocolli e linee guida. L’Italia si sta uniformando a quasi gran parte del mondo, traslando dal codice di priorità colore, al codice numerico con l’entrata in vigore del nuovo manuale regionale triage intra-ospedaliero modello Lazio a cinque codici.
Obiettivo: lo studio vuole dimostrare la necessità di creare dei flussi post triage: percorsi dedicati per lo specifico evento in oggetto. Questi hanno lo scopo di ridurre la permanenza del paziente nella sala d’attesa, la possibilità di essere visitati direttamente dallo specialista, ridurre la possibilità di rischio evolutivo delle condizioni di salute del paziente essendo trattato con immediatezza.
Materiali e Metodi: ho raccolto gli accessi al DEA del Policlinico Umberto I durante un periodo di internato dal 24 gennaio al 3 marzo 2020 ed ho studiato questi campioni, analizzando i tempi che intercorrono tra l’accettazione e la visita, confrontandoli con i tempi previsti dal manuale e dividendo i pazienti secondo uno schema di flussi.
Risultati: ho evidenziato che i tempi d’attesa sono dilatati rispetto a quelli previsti da manuale.
Conclusioni: si può affermare che sia necessaria la creazione dei flussi per ridurre i tempi di permanenza, garantire la visita dallo specialista, diminuire il rischio di evoluzione delle condizioni di salute.
Simona Traficante
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