Intervista a Gioacchino Costa, inventore della WebApp ‘www.iltuoinfermiere.it’

Una WebApp che permette agli infermieri liberi professionisti italiani di creare una rete territoriale, da cui gli utenti possono attingere con un semplice “click” per ricevere prestazioni infermieristiche a domicilio. Una bella idea avuta da Gioacchino Costa, infermiere di famiglia che vive e lavora a Varese. Noi di Nurse Times l’abbiamo intervistato.

Gioacchino Costa, infermiere libero professionista laureato all’Insubria e specializzatosi con un master in Svizzera, ci ha raccontato di questa sua idea, che sta raccogliendo molti consensi in tutta Italia: una WebApp, accessibile all’indirizzo www.iltuoinfermiere.it, che consente ai pazienti di inoltrare una richiesta di prestazione infermieristica attraverso internet e di riceverla a breve termine grazie a una ”rete” di infermieri liberi professionisti pronta ad intervenire sul territorio.

La WebApp di Costa è stata recensita dal Censis su mandato di Ipasvi ed Enpapi, ottenendo un buon giudizio, grazie agli alti standard qualitativi; inoltre, è stata selezionata dal CNAI (Consociazione nazionale associazione infermieri) e sarà presentata al convegno annuale del 4 e 5 novembre.

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Chi è l’infermiere Gioacchino Costa? Da dove viene, dove vive e… di cosa si occupa?

Vengo dalla Sicilia, trasferito in Lombardia nel lontano 1984. Diciamo che ormai sono più lombardo che siciliano, anche se il mio accento è… inequivocabile. Mi sono diplomato in ragioneria e poi ho frequentato un corso di import/export alla Regione Lombardia che mi ha introdotto all’informatica, cosa che poi per me è diventata un’autentica passione.

Dopodiché è arrivato per me il momento di iscriversi alla scuola infermieri, era il 1996. Una volta diplomato ho lavorato in ospedale per alcuni anni, di preciso al Circolo di Varese, esperienza dopo la quale…ho deciso di “buttarmi” sul territorio e nell’assistenza domiciliare. Ho così lavorato presso uno studio infermieristico associato fino a che non ho deciso, un anno fa, di fondarne uno mio: lo Studio degli Infermieri di Famiglia e dei Professionisti Sanitari Associati.

A un certo punto del tuo percorso professionale hai avuto un’idea… parlacene.

La zona di Varese è una zona di confine e così ho avuto modo di lavorare anche in territorio svizzero, dove mi è capitato di aiutare dei colleghi a istituire servizi di cure a domicilio. Ed è in quel periodo che è maturata la mia idea… così, consapevole della grande diversità tra il nostro paese e la Svizzera (anche nel modo di pensare ed erogare l’assistenza), ho cercato di fare comunque tesoro della mia esperienza “estera” per provare ad immaginare una “rete” sanitaria ed assistenziale tutta italiana, dove i tanti infermieri disoccupati, sfruttati con contratti ridicoli o per pochi euro orarie, potessero veramente essere “liberi” professionisti.

Così ho creato il sito www.iltuoinfermiere.it, totalmente gratuito (e lo resterà sempre, a dispetto dei tanti che hanno copiato la mia idea) e che ha l’obiettivo di creare una rete di professionisti grazie a cui…il cittadino possa chiamare a domicilio l’infermiere con un semplice click su pc o smartphone. Un sito di tutti, che non riesco a definire “mio”, in quanto l’ho realizzato veramente per gli infermieri e per elevare la nostra professione.

Come funziona? È piuttosto semplice: quando un utente, dopo aver inserito i propri dati sul sito, “clicca” e chiama l’infermiere di famiglia, i professionisti che sono in zona ricevono un’email in tempo reale e possono decidere se “prendere in carico” la chiamata. Una volta “accettata” la richiesta, il paziente riceve quindi una email col nome, la foto ed il Curriculum Vitae di chi ha risposto per primo e che si sta per presentare alla sua porta; ovvero un infermiere iscritto al Collegio IPASVI, registrato nel sito e controllato. Non possono esserci sorprese.

In più, l’infermiere intervenuto a domicilio registrerà in una cartella digitale, assolutamente personale, le informazioni relative all’utente; rendendole così reperibili anche dagli altri professionisti che fanno parte della stessa rete, così da garantire una impeccabile continuità assistenziale.

La nostra è una categoria disunita, che scrive poco, che sembra per certi versi impantanata in una sorta di stasi culturale, dove quella che dovrebbe essere una professione intellettuale sembra proprio che non riesca a scrollarsi di dosso “mansioni”, subordinazione ad altre figure, ecc. Come lo vedi il futuro della professione infermieristica?

Il problema non è come lo vedo io, purtroppo… ma come lo vede la comunità. Ed è un problema grosso. A mio modo di vedere, finché ci saranno 10.000 colleghi infermieri che si presentano a centinaia di chilometri da casa per le prove di un concorso dove magari ci sono solo 3 posti disponibili, secondo me la categoria non si muoverà da dove è ora.

Per come la vedo io, il “posto fisso” è oramai qualcosa di lontano nel tempo e da dimenticare; non esiste più. Almeno come era concepito qualche tempo fa. Oramai il lavoro bisogna crearselo, se si è davvero dei professionisti. Servono idee e voglia di sperimentare, di provare…di creare. E secondo me, questo infermiere libero professionista “digital”, è il futuro.

Forse è proprio nel verbo “creare”, la chiave per crescere…?

Sì. Serve curiosità e voglia di costruire. Io purtroppo vedo ogni giorno tanti, troppi infermieri che non si informano, non leggono, non scrivono e non si pongono domande. Il perché non lo conosco, ma… Figuriamoci se in questo stato possano avere voglia di creare. E perciò di crescere.

Grazie, Gioacchino. E complimenti per la tua bella idea, che speriamo diventi virale così da migliorare oltre all’assistenza territoriale, la situazione lavorativa dei tanti infermieri liberi professionisti italiani.

Alessio Biondino

Immagini: Facebook

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