Inghilterra, scandalo delle morti sospette al Shrewsbury and Telford Trust

Numerosi i casi di decessi e lesioni permanenti a madri e neonati. Molti di questi riguarderebbero lesioni cerebrali e infezioni mal diagnosticate o non trattate.

Ben 23 casi di decessi o lesioni permanenti a madri e neonati. Ulteriori 40 episodi meritevoli di indagini. Un’inchiesta indipendente, commissionata dall’allora ministro della Salute inglese, Jeremy Hunt. Un’ulteriore indagine interna, richiesta dalla dirigenza dell’ospedale.

Quelli appena elencati sono i numeri sconcertanti dello scandalo che si sta abbattendo sui servizi di maternità dello Shrewsbury and Telford NHS Trust, legati alla scarsa qualità dell’assistenza erogata e ai conseguenti incidenti verificatisi nell’arco di 19 anni, che avrebbero visto vittime sia diverse partorienti che i loro neonati. Molti di questi casi riguarderebbero lesioni cerebrali e infezioni mal diagnosticate o non trattate, che sarebbero poi degenerate, talvolta fino all’esito fatale.

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L’indagine governativa, tuttora in corso, è scattata a seguito di una lettera inviata due anni addietro al Secretary of Health, Jeremy Hunt, dalle madri di due bambine decedute nella Maternity Unit del Trust, Kate Davies e Pippa Phillips, rispettivamente nel 2009 e nel 2016. L’apertura della successiva inchiesta, affidata all’ostetrica Donna Ockenden, ha ripercorso a ritroso gravi incidenti verificatisi nell’arco di numerosi anni, portando alla luce in particolare 23 casi ed evidenziando come la dirigenza del Trust, in più circostanze, non avrebbe adottato alcuna misura per apprendere dagli errori commessi, evitando così che si ripetessero.

A seguito di un’ulteriore indagine disciplinare parallela al rapporto Ockenden, un’ostetrica, Cathy Smith

– tuttora impiegata con il Trust – avrebbe ricevuto dai manager dell’ospedale una lettera di ammonimento finale (final warning) per le responsabilità accertate in uno degli episodi. Tuttavia, nei giorni scorsi, un articolo esclusivo pubblicato sul quotidiano specializzato inglese Health Service Journal, ha rivelato come altri 40 casi possano essere inseriti nel fascicolo dell’inchiesta, facendo così assumere allo scandalo proporzioni ben più ampie di quello, dai contorni analoghi, verificatosi all’ospedale di Morecombe Bay, dove una madre e ben 11 bambini sarebbero deceduti, in seguito a gravi errori commessi dai sanitari.

La dirigenza del Trust di Shrewsbury and Telford ha però respinto con vigore queste ultime contestazioni, sostenendo che la pubblicazione dell’HSJ sarebbe “scorretta e non veritiera nella rappresentazione dei fatti”e frutto di “irresponsabilità e allarmismo”. I manager della struttura, infatti, avrebbero già compiuto un’accurata revisione degli episodi verificatisi alla Maternity Unit, arrivando a selezionare solo 12 casi meritevoli di ulteriore approfondimento, al fine di migliorare i processi organizzativi e i servizi erogati.

Non c’è dubbio, tuttavia, che l’articolo dell’autorevole testata britannica costituisca un’ulteriore tegola per la reputazione dell’ospedale, alle prese, in queste settimane, anche con un aggravamento delle già pesanti carenze organiche nel dipartimento di pronto soccorso, dove in poco tempo ben 5 infermieri hanno rassegnato le dimissioni. Uno di loro, prima di lasciare la struttura, avrebbe espresso apertamente forti preoccupazioni circa gli standard di sicurezza dei servizi di emergenza-urgenza.

Luigi D’Onofrio

 

Redazione Nurse Times

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