Infermiere e rischio Infettivo

Infezioni da CVC correlate “Targeting Zero”: 14 centri firmano dichiarazione d’intenti per azzerarle

Le infezioni correlate a CVC (Catetere venoso centrale), rappresentano una delle infezioni correlate all’assistenza (ICA) più frequenti e gravi in Europa e nel nostro Paese, soprattutto in setting assistenziali ad alta intensità di cure, come le Unità di Terapia Intensiva, laddove (dati italiani) si stimano circa 8500 infezioni l’anno.

Le infezioni correlate a CVC (Catetere venoso centrale), rappresentano una delle infezioni correlate all’assistenza (ICA) più frequenti e gravi in Europa e nel nostro Paese, soprattutto in setting assistenziali ad alta intensità di cure, come le Unità di Terapia Intensiva, laddove (dati italiani) si stimano circa 8500 infezioni l’anno.

Molte istituzioni pubbliche e private, si stanno impegnando per abbattere queste infezioni da linee centrali, conosciute anche con l’acronimo inglese CR-BSI (catheter related blood stream infection).

In Sicilia, ad esempio, è stato emanato un Decreto Assessoriale il 01 Giugno 2016, avente come obiettivo l’azzeramento delle infezioni CVC correlate – “Targeting Zero”, nel quale vengono indicate le azioni necessarie da compiere per abbattere questo tipo di batteriemie, tra cui l’applicazione di due Bundle, uno per l’inserimento ed uno per la gestione delle linee centrali stesse.

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Un’Azienda specializzata in prodotti medicali (3M), ha di recente annunciato la firma della carta “Targeting Zero” CR-BSI, nella quale si impegna assieme a 14 strutture sanitarie italiane ad applicare le buone pratiche e a diffonderle tra tutti gli stakeholder, a vario titolo coinvolti nell’erogazione delle cure.

Si propone il modello delle 4 “E” del Johns Hopkins Hospital di Baltimora, ossia:

  • Engage: impegno volto alla sensibilizzazione del personale sanitario sui rischi che corrono i pazienti che contraggono un’infezione da linea centrale;
  • Educate: educare gli operatori sanitari all’adozione di buone pratiche evidence based;
  • Execute: mettere in pratica le buone pratiche;
  • Evaluate: valutare attraverso un sistema di tracciatura, quanto fatto.
Immagine tratta dal sito AHRQ

In 3M crediamo che un mondo senza infezioni possa essere possibile e siamo convinti che questo sia anche una nostra responsabilità” dice Patrizio Galletta, 3M Italia Country Business Leader Health Care. “Per questo ci impegniamo formalmente oggi attraverso la firma congiunta della carta ‘Targeting Zero’ per implementare il modello delle quattro “E” e ad attuare così le buone pratiche per azzerare le infezioni nell’attività quotidiana. In quanto membri della comunità scientifica e rappresentanti dell’Industria, crediamo che i pazienti abbiano diritto alla migliore prevenzione possibile delle infezioni catetere-correlate e all’equità di trattamento in qualsiasi struttura sanitaria decidano di recarsi“.

Le strutture interessate e coinvolte nella firma della carta “Targeting Zero, CR-BSI” sono:

Ospedale S. Eugenio Roma; Ospedale Civile Nicola Giannattasio, Rossano Calabro (Cs); Istituto Nazionale Tumori Regina Elena (Roma); Ospedale ‘S. Giuseppe da Copertino’ (Lecce); Ospedale Maggiore. Modica (Rg); Hospice San Camillo (Bari); Assistenza Domiciliare Asp Palermo; Istituto Nazionale Tumori Irccs – Fondazione Pascale (Napoli); Ospedale Monaldi (Napoli); Asst Milano Nord – Ospedale Bassini Cinisello Balsamo (Milano); Azienda Ospedaliera S. Gerardo Monza (Mb); Ospedale Borgo Trento (Verona); Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana (Pisa) e Azienda Sanitaria Alto Adige – comprensorio di Bolzano.

Rosaria Palermo

www.adnkronos.com

Rosaria Palermo

Infermiera dal 1994. Attualmente, infermiera specialista del rischio infettivo presso l'ARNAS Garibaldi di Catania. Ho una laurea magistrale e due Master, uno in Coordinamento e l'altro in Management del rischio infettivo. Faccio parte del Direttivo di ANIPIO (Società Scientifica degli Infermieri Specialisti del Rischio Infettivo) dal 2016. Penso che lo scatto nella nostra professione debba essere culturale, prima di ogni cosa. Nelson Mandela diceva che la conoscenza è l'arma più potente di cui gli esseri umani dispongano, ed è ciò che permetterà alla nostra professione di ritagliarsi gli spazi che le competono.

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