Infermieri

Infermieri reclutati all’estero e impiegati nel Nord Italia con maxi-stipendio. Nursing Up: “Uno scandalo!”

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa firmato da Claudio Delli Carri, segretario piemontese del sindacato.

Dopo un’indagine effettuata a livello nazionale dal nostro sindacato, siamo venuti a scoprire che esistono società private estere che stanno facendo ricerca di infermieri esteri da impiegare in Italia a stipendi più che doppi rispetto ai nostri.

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In particolare, leggendo l’offerta di lavoro di una società con sede in Portogallo e nel Regno Unito, la Heilsa Recruitment (ecco il link della pagina facebook dove si può vedere la richiesta di infermieri da assumere per il Nord Italia: https://www.facebook.com/heilsa.recruitment/), si nota che tale società sta facendo ricerca di professionisti con funzioni tipiche dell’infermiere, addirittura con nessuna esperienza richiesta, ma con una promessa di stipendio fino a 3.200 euro lordi (2.500 euro netti) più un contributo di 200 o 300 euro al mese per le spese di alloggio. Oggi un infermiere in Italia guadagna tra i 1.300 e i 1.600 euro. MA CI RENDIAMO CONTO?!

Nursing Up, sindacato degli infermieri e delle professioni sanitarie, denuncia con forza una situazione inaccettabile che, se confermata, rappresenterebbe una delle più incredibili prese in giro per il nostro settore. Chiediamo immediatamente di sapere chi abbia affidato a queste società la ricerca di infermieri e chi abbia promesso tali compensi, visto che a tutte le nostre richieste di fare assunzioni è sempre stato risposto a tutti i livelli di governo (centrale e regionale), che uno dei problemi insormontabili è il reperire le risorse necessarie.

DOBBIAMO SCOPRIRE OGGI CHE PER ASSUMERE GLI INFERMIERI ITALIANI LAUREATI E PREPARATI NON CI SONO I SOLDI, SOLDI CHE INVECE COMPAIONO MAGICAMENTE PER ASSUMERE INFERMIERI STRANIERI CON COMPENSI DOPPI RISPETTO AI NOSTRI, E PER GIUNTA SENZA ESPERIENZA?

Claudio Delli Carri, segretario di Nursing Up Piemonte chiede un immediato confronto con la Regione per far luce sulla vicenda: “Mentre siamo ancora in attesa che vengano pubblicate le modalità di ricerca di personale nella nostra regione, con contratti di almeno tre anni di assunzione così faticosamente fatti passare dopo mesi di proteste, oggi scopriamo che ci sono non meglio definite realtà del Nord Italia che cercano infermieri senza esperienza al doppio dello stipendio rispetto a quello che guadagnano gli infermieri italiani con anni di servizio nei reparti? Se confermato, si 

tratta di uno scandalo che non può essere taciuto. Vogliamo – anzi, pretendiamo – immediate spiegazioni! Dobbiamo pensare che le disponibilità economiche che da sempre ci sono state prospettate come insufficienti in realtà esistono? Forse il problema è la burocrazia, che impone sempre tempi biblici per il reclutamento di nuovo personale, e così ci si rivolge all’estero?”.

Prosegue Delli Carri: “Siamo feriti e amareggiati da questo vero scandalo. Ci rendiamo conto che ci viene proposto di sopportare di fare turni di prestazioni aggiuntive a 26 euro l’ora per le necessità di cura delle persone legate all’attuale emergenza, quando le stesse ore aggiuntive per lo smaltimento delle liste d’attesa sarebbero state pagate il doppio, a 50 euro l’ora? Noi crediamo anzitutto che questa indennità andrebbe raddoppiata subito, visto che i soldi evidentemente ci sono, perché non è accettabile che si paghi per la riduzione delle liste d’attesa il doppio per ogni ora rispetto a quanto viene pagato a chi si adopera per salvare vite. E poi pretendiamo spiegazioni su questo scandaloso reclutamento di infermieri esteri”.

E ancora: A questo punto la Regione deve convocare immediatamente i sindacati firmatari di contratto per chiarire la vicenda e addivenire a un accordo concreto, adeguato e dignitoso, da attuare subito sulle assunzioni e sulle prestazioni aggiuntive. La vergogna del reclutamento estero rispecchia ancora una volta con quale incredibile leggerezza il Governo centrale e le Regioni trattino la questione della dignità degli infermieri e dei professionisti della sanità italiani. Abbiamo dovuto subire le critiche dei soliti noti, che hanno posto una questione morale sul nostro diritto di sciopero lo scorso lunedì 2 novembre, e oggi scopriamo che della moralità e del rispetto in molti, troppi si fanno beffa. Ora noi PRETENDIAMO RISPETTO, NON SI PUÒ ANDARE AVANTI COSÌ”.

Redazione Nurse Times

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