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Infermieri pediatrici, “Serve circolare che li autorizzi a curare maggiorenni già in carico”

Questa la richiesta avanzata, attraverso un’interrogazione urgente al ministro Schillaci, dal deputato Mauro Laus, che sottolinea l’autonomia di questa professione.

“Il nostro sistema sanitario ha necessità di avere in tempi rapidi una circolare, anche di natura transitoria, che autorizzi gli infermieri pediatrici all’assistenza e alle cure esclusivamente dei pazienti maggiorenni già in carico, affetti da patologie insorte in età pediatrica, garantendo così la continuità assistenziale”. Lo chiede, attraverso un’interrogazione urgente al ministro della Salute, Orazio Schillaci, il deputato del Pd, Mauro Laus (foto).

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“Da 25 anni – ricorda Laus – gli infermieri pediatrici assistono neonati, bambini, adolescenti e le loro famiglie, garantendo la migliore qualità delle cure sanitarie. La nostra normativa prevede due diverse professioni infermieristiche, ciascuna con una propria formazione di base, e oggi sono circa 12mila gli infermieri pediatrici presenti sul territorio nazionale. L’infermiere pediatrico è il professionista sanitario che, in possesso del titolo abilitante e dell’iscrizione all’Ordine delle professioni infermieristiche, è responsabile dell’assistenza infermieristica pediatrica”.

Laus sottolinea che il Codice del diritto del minore alla salute e ai servizi sociali del 2013, indica che “in caso di ricovero in ospedale e dopo la sua dimissione, al fine di garantire la continuità assistenziale, il minore, in particolare se affetto da malattie croniche o disabilità, ha diritto di essere preso in carico da una rete multidisciplinare integrata, tra strutture universitarie o ospedaliere di riferimento e strutture sanitarie e sociali territoriali”.

Per Laus, se “viene definito il diritto alla continuità dei trattamenti, non si ravvisa però un successivo percorso di transizione dalla gestione pediatrica a quella dell’adulto (transitional care) per tutte le patologie complesse, croniche o disabilitanti, secondo le modalità più appropriate a garantire la continuità dell’assistenza sanitaria, anche perché tali percorsi sono stati attivati solo in alcune Regioni”.

Al ministro della Salute, Laus ha pertanto chiesto “se intenda sollecitare le Regioni ad attivare le reti multidisciplinari integrate tra strutture universitarie o ospedaliere di riferimento e strutture sanitarie e sociali-territoriali che permetteranno il passaggio dalla fase di assistenza dell’adolescente a quella della maggiore età”.

Redazione Nurse Times

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