Nel contesto di una mobilitazione nazionale che agisce attraverso numerose manifestazioni territoriali a tutela dei diritti degli infermieri, dei professionisti dell’assistenza e delle loro giuste rivendicazioni la scrivente organizzazione sindacale Nursing Up ha proclamato il corrente stato di mobilitazione nella regione Lombardia con iniziative di lotta e manifestazioni.
Il fine è quello di sensibilizzare il Governo regionale, la presidenza del Consiglio dei ministri, il ministro della Salute, il ministro del Lavoro e il Comitato di Settore Regioni-Sanità (per quanto di competenza nazionale) al fine di dare idonee soluzioni al ventaglio di problematiche e alle correlate richieste dei professionisti dell’area infermieristica e degli altri operatori sanitari ex Legge 43/2006 per i dipendenti dalle aziende sanitarie della regione Lombardia.
Nell’ambito delle iniziative di sensibilizzazione che stiamo attuando, manifestiamo in questa regione, ricevendo il sostegno di cittadini ed esponenti delle istituzioni. Più precisamente oggi, 01/12/2023 nella città di Lecco, davanti alla Prefettura;
La Regione Lombardia, ha adottato una riforma (LR 23/ 2015) del sistema sanitario regionale, introducendo le ASST (aziende socio sanitarie territoriali) e le ATS (agenzie per la tutela della salute), cambiando di fatto, solo la forma ma non la sostanza della Sanità, se si continua ancora a parlare di assistenza infermieristica in minuti/paziente/giorno, come normato da una delibera, ormai vecchia di oltre 20 anni, la DGR n. 6/38133 del 6 agosto 1998: “120 minuti di assistenza andavano forse bene nel 1969, quando la degenza media era di venti giorni e i pazienti totalmente dipendenti non più di tre per reparto, quando la terapia infusionale riguardava il 20% dei pazienti degenti e i grandi anziani avevano ottanta anni.
Oggi 120 minuti di assistenza sono economicamente sostenibili ma eticamente incompatibili.” I problemi insorgono soprattutto nelle specialità di base, dove ci si rende subito conto, che la quotidianità dell’assistenza, è ben altra cosa e che i minuti effettivi assistenziali da dedicare, sono di più dei 120 minuti tabellari, per ogni paziente. Pur in presenza di una difficoltà di reclutamento del personale infermieristico, l’aggiornamento del fabbisogno del personale garantirebbe certamente una migliore qualità assistenziale e minor rischio sull’utente.
1. Modifiche all’articolo 10, comma 5, della bozza di Legge di Bilancio anno 2024, dove si trova riportato l’elenco delle specificità professionali “da valorizzare”, confermando l’inserimento in tale elenco della “specificità infermieristica”, già realizzato su nostra istanza, dopo la redazione della prima versione del documento, che non lo prevedeva, ed estendendo tale previsione anche alle altre professioni ex legge n. 43/2006.
Quanto innanzi ai fini:
a) dell’aumento del valore orario della paga base degli infermieri e professionisti sanitari ex legge 43/2006 e sua detassazione;
b) dell’incremento dell’indennità di specificità infermieristica di cui all’aert 104 del CCNL 2029/21 , prevedendone l’estensione anche alle ostetriche;
c) dell’automatica collocazione degli infermieri, ostetriche e professioni sanitarie ex legge n 43/2006 nell’area elevata qualificazione del CCNL sanità;
d) nell’individuazione di percorsi differenziati di attribuzione degli incarichi professionali agli infermieri e personale sanitario ex legge n 43/2006.
2. Immediata estrapolazione degli infermieri e del personale sanitario ex Legge n. 42/2006, dai destinatari dell’articolo 33, della bozza della Legge di Bilancio 2024, laddove viene previsto un taglio delle pensioni per coloro che hanno iniziato a lavorare prima del 1996, attraverso la modifica peggiorativa dell’aliquota oggi prevista.
3. Modifiche all’articolo 42, commi 2 e 3, della bozza di Legge di Bilancio 2024, laddove viene prevista la “mera possibilità”, di aumentare fino a 60 euro l’importo orario delle prestazioni aggiuntive in favore del personale sanitario interessato, provvedimento peraltro sperequativo rispetto alla dirigenza medica , nei confronti della quale viene specificatamente indicato il valore orario delle relative prestazioni aggiuntive. Revisione del comma 3, implementando le risorse destinate al personale sanitario non medico.
Redazione Nurse Times
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