Infermieri in piazza per i propri diritti, uniti contro l’indifferenza

Gli infermieri scendono in piazza. Sono chiamati “eroi” ma sempre dimenticati e adesso fanno sentire la propria voce.

L’emergenza pandemica che stiamo vivendo ha reso evidente il ruolo essenziale delle professioni sanitarie. Nonostante ciò la strada per far sì che i diritti – e i meriti – degli infermieri vengano riconosciuti in maniera fattuale è ancora lunga. Per questo da oggi, 4 giugno, si manifesta. Sono già scesi in strada in molte città italiane (ad esempio a Roma, Modena, Rimini, Savona) centinaia di infermieri per farsi ascoltare dalle istituzioni.

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Gli acclamati eroi sono qui“, ha detto il presidente del Nursing Up Antonio De Palma, “hanno richiesto espressamente di manifestare pacificamente, a partire dalle regioni più colpite dall’emergenza sanitaria. E noi come sindacato siamo al loro fianco, come sempre non li lasciamo soli”.

Da domani 5 giugno fino al giorno 9, gli infermieri delle regioni più colpite dal Covid 19 continueranno a manifestare in molti altri comuni davanti ai palazzi istituzionali, come ad esempio 8 giugno davanti al Palazzo della Regione a Genova.

“Siamo stanchi, ma soprattutto amareggiati e feriti dentro. Perché non possiamo e non vogliamo più aspettare che qualcuno si ricordi di noi. Combatteremo finchè avremo forza e fiato” ha commentato De Palma.

Nursing Up ha riassunto in dieci punti le istanze della categoria.

GLI INFERMIERI IN PIAZZA – COSA CHIEDONO:

1

Un‘area contrattuale infermieristica che riconosca peculiarità, competenza e indispensabilità ormai evidenti di una categoria che rappresenta oltre il 41% delle forze del Servizio sanitario nazionale e oltre il 61% degli organici delle professioni sanitarie. Analogamente accada per le professioni sanitarie ostetrica e tecniche.

2

Risorse economiche sufficienti per garantire una indennità infermieristica che, al pari di quella già riconosciuta per altre professioni sanitarie della dirigenza, sia parte del trattamento economico fondamentale, non una “una tantum” e riconosca e valorizzi sul piano economico le profonde differenze rispetto alle altre professioni, sempre esistite, ma rese evidenti proprio da COVID-19.

3

Risorse economiche per il contratto della sanità finalizzate e sufficienti per conferire un’indennità specifica e dignitosa per tutti i professionisti che assistono pazienti con un rischio infettivo.

4

Riconoscimento della malattia professionale e correlato meccanismo di indennizzo in caso di infezione con o senza esiti temporanei o permanenti.

5

Immediato adeguamento delle dotazioni organiche del personale operante nella generalità dei presidi ospedalieri e sul territorio. Aggiornamento altrettanto immediato della programmazione degli accessi universitari, perché gli infermieri attuali non bastano, ne mancano 53mila ma gli Atenei puntano ogni anno al ribasso.

6

Aggiornamento della normativa sull’accesso alla direzione delle aziende di servizi alla persona, dove l’emergenza ha dimostrato che non è possibile prescindere da una competenza sanitaria di tipo assistenziale a garanzia degli ospiti.

7

Superare, per gli infermieri pubblici e per gli altri professionisti non medici, il vincolo di esclusività, concretizzando un’intramoenia che consenta di prestare attività professionale a favore di strutture sociosanitarie (RSA, case di riposo, case di cura e strutture residenziali, riabilitative, …), anche per far fronte alla gravissima carenza di personale infermieristico di tali realtà.

8

Tutte le richieste ed innovazioni sopra riportate, dovranno essere considerate tra i requisiti richiesti per procedere con l’accreditamento e l’autorizzazione delle strutture private.

9

Direttive e risorse finalizzate a sostenere l’aggiornamento professionale dei professionisti del comparto, riduzione del debito orario settimanale degli stessi (orario di servizio) pari ad almeno 4 ore settimanali, da utilizzare per le attività di aggiornamento, come già avviene per i medici.

10

Direttive e nuove risorse finalizzate all’immediato e stabile riconoscimento degli infermieri specialisti e gli esperti in applicazione della Legge 43/06 ,e per la valorizzazione economico giuridica della funzione di coordinamento , valorizzazione delle competenze cliniche e gestionali degli interessati.

Redazione Nurse Times

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